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Mi giro un’ultima volta a salutare i miei vent’anni

Gramellini sulla Stampa di oggi. Un po’ troppo entusiasta, come sempre, ma efficace.

Ieri in Italia sono finiti gli Anni Ottanta. Raramente nella storia umana un decennio era durato così a lungo. Gli Anni Ottanta sono stati gli anni della mia giovinezza, perciò nutro nei loro confronti un dissenso venato di nostalgia. Nacquero come reazione alla violenza politica e ai deliri dell’ideologia comunista. L’individuo prese il posto del collettivo, il privato del pubblico, il giubbotto dell’eskimo, la discoteca dell’assemblea, il divertimento dell’impegno. La tv commerciale – luccicante, perbenista e trasgressiva, ma soprattutto volgarmente liberatoria – ne divenne il simbolo, Milano la capitale e Silvio Berlusconi l’icona, l’utopia realizzata. Nel pantheon dei valori supremi l’uguaglianza cedette il passo alla libertà, intesa come diritto di fare i propri comodi al di fuori di ogni regola, perché solo da questo egoismo vitale sarebbe potuto sorgere il benessere.

Purtroppo anche il consumismo si è rivelato un sogno avvelenato. Lasciato ai propri impulsi selvaggi, ha arricchito pochi privilegiati ma sta impoverendo tutti gli altri: e un consumismo senza consumatori è destinato prima o poi a implodere. Il cuore del mondo ha cominciato a battere altrove, la sobrietà e l’ambientalismo a sussurrare nuove parole d’ordine, eppure in questo lenzuolo d’Europa restavamo aggrappati a un ricordo sbiadito. La scelta di sfidare il Duemila con un uomo degli Anni Ottanta era un modo inconscio di fermare il tempo. Ma ora è proprio finita. Mi giro un’ultima volta a salutare i miei vent’anni. Da oggi si guarda avanti. Che paura. Che meraviglia.

Luca

4 risposte su “Mi giro un’ultima volta a salutare i miei vent’anni”

Rocca non poteva che commentare così. Ha ovviamente una parte di ragione, ma lui deve comunque partire dal presupposto che gli altri non hanno capito niente che le cose stanno come dice lui.

ciao, non ne so abbastanza di Rocca per dire cose fondate, ma le volte che ho letto quello che scrive non mi è sembrato come dici. Per l’idea che mi sono fatta mi sembra una persona che ha delle opinioni a cui ha pensato, che a suo modo ha verificato e che quindi reputa migliori di altre, anche per questo non mi sembra che parta dal presupposto che gli altri non hanno capito niente. Invece su una cosa sono d’accordo con te: quando scrive pensa che le cose stiano come dice lui:-)

Rocca è uno del Foglio della prima ora, di quelli che avevano capito tutto dell’Italia, degli USA e di cosa deve essere una destra seria ed una sinistra non giustizialista. Ed è quello che giorno dopo giorno deve dimostrare a sé stesso che Obama non è migliore di Bush. Essendo molto bravo e molto intelligente, e pure acuto, spesso ha anche ragione ed i suoi punti di vista sono spesso interessanti. Ma è comunque una persona che come prima cosa deve farti vedere quanto sei stronzo e quanto tu non abbia capito un cavolo del mondo.
In ogni caso, ce ne fossero di Christian Rocca…

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