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Festeggiare le morti

Molto si è detto e molto si dirà sul modo becero e guerrafondaio con cui alcuni americani hanno festeggiato la morte di Bin Laden.
Detto questo, non scordiamoci cosa ha fatto quest’uomo agli americani, soprattutto agli abitanti di New York.
Insomma, non giudichiamo un paese sulla base delle reazioni della minoranza che va in piazza a far casino.

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Kathy Maycen reaches to touch the name of her daughter, Lindsay Stapleton Morehouse, who was killed in the attack on the World Trade Center on Sept. 11, 2001, at a memorial in Palm Beach Gardens, Fla., Monday May 2, 2011. (Lannis Waters / The Palm Beach Post)

Molto si è detto e molto si dirà sul modo becero e guerrafondaio con cui alcuni americani hanno festeggiato la morte di Bin Laden.
Ha dato noia anche a me.

Detto questo, non scordiamoci cosa ha fatto quest’uomo agli americani, soprattutto agli abitanti di New York.
E non soltanto cosa gli ha fatto, ma quante volte gli ha promesso morte e distruzione.

Ovvio che ci ispira più rispetto la madre che va a toccare il nome della figlia morta nelle torri gemelle rispetto al ragazzotto che sventola la bandiera in strada, ma non siamo tutti uguali e ci sono molte persone che tendono a vivere in modo più sguaiato di altre.

Proviamo un attimo a pensare per quali motivi ed in che modo in Italia siamo abituati a far casino nelle piazze e proviamo a pensare cosa succederebbe se uccidessero il terrorista che, non lo so, un giorno ha buttato giù San Pietro con dentro tremila persone.

Insomma, non giudichiamo un paese sulla base delle reazioni della minoranza che va in piazza a far casino.
Ne faranno molto di più quando i Knicks torneranno a vincere un titolo NBA.

Luca

Foto | The Frame