Categorie
tecnologia

Cosa ho capito dell’incidente a Fukushima

L’incidente nucleare che è avvenuto a Fukushima rischia di diventare il più grave dopo quello di Cernobyl e quello di Three Mile Island, che sono poi state le uniche due volte in cui si è arrivati ad una fusione rispettivamente totale e parziale del nocciolo.

L’incidente che è avvenuto in Giappone ha una causa molto banale.
È mancata elettricità per far funzionare il circuito di raffreddamento.
La rete elettrica ha infatti smesso di fornire energia, come era normale con un cataclisma del genere, e l’onda dello tsunami ha sommerso il generatore diesel che doveva entrare in funzione per non far mancare energia all’impianto.

Di qui è partito il surriscaldamento del nocciolo che ha poi generato le esplosioni e che potrebbe disgraziatamente portare alla sua fusione e quindi alla catastrofe nucleare (che sarebbe comunque contenuta dall’involucro della centrale che mancava a Cernobyl).

Quindi, riassumendo, l’incidente di Fukushima è avvenuto semplicemente perché la centrale è stata costruita vicino al mare e perché il generatore diesel non è stato posto sufficientemente in alto da sfuggire ad uno tsunami catastrofico come quello di qualche giorno fa.

Non c’entra niente quindi la generazione della centrale nucleare.
Fosse pure stata di ultimissima generazione le cose sarebbero andate nello stesso modo.
Non so se questa cosa sia rassicurante o meno.
Forse lo è.

Oggi sappiamo che il generatore deve stare più in alto della più alta onda di tsunami mai registrata.
L’uomo nella storia è andato avanti così.
Imparando dai propri errori.
Che sono spesso molto più banali della complessità del problema generale.
L’altezza in cui porre un motore rispetto alla complessità di una centrale nucleare.

Ora non resta che augurarci che il nostro errore non provochi troppi danni.

Luca

Una risposta su “Cosa ho capito dell’incidente a Fukushima”

I commenti sono chiusi