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Saviano e Mondadori

Sono tra quelli che pensano che se Saviano smette di pubblicare per Mondadori è un peccato per entrambi.
Le case editrici, come tutti gli ambiti umani, non devono diventare dei fortini.
Loa spiega meglio di me Filippo Facci.

Sono tra quelli che pensano che se Saviano smette di pubblicare per Mondadori sia un peccato per entrambi.
Le case editrici, come tutti gli ambiti umani, non dovrebbero diventare dei fortini.

Lo spiega meglio di me Filippo Facci.

Un problema esiste solo quando ne crea altri, altrimenti resta una sterile questione di principio. Il caso perfetto è proprio Mondadori: sbaglia chi sostiene che Saviano dovrebbe essere «coerente» e abbandonarla, e sbaglia anche chi sostiene che Marina Berlusconi dovrebbe abbandonare Saviano poiché un editore non può provare «orrore» per un proprio autore. Questi ragionamenti, figli di un bipolarismo ancora troppo giovane e cretino, favoriscono solo l’Italia dei granducati, le roccaforti di purezza e di omertà, la dittatura delle minoranze.
Sappiamo tutti – anche se non sempre ci piace – che sono la trasversalità e la polivalenza ad arricchire e sprovincializzare le realtà: lasciate dunque che le destre e le sinistre si inquinino a vicenda nei giornali e nelle televisioni e nelle case editrici e in tutto quanto, possibilmente senza cricche ed egemonie. Mondadori è fatta di migliaia di libri, di culture, di intellettuali e di editor che ci lavorano, tutta roba che è molto più importante di Saviano e di Marina Berlusconi messi insieme: per questo è una grande casa editrice. Allo stesso modo può crescere e diventare grande un giornale, un partito, un Paese: quando, anche sanguinosamente, sceglie di convivere con altre realtà senza escluderle. Altrimenti quella sciagura chiamata «o di qua o di là» diviene solo una scorciatoia per rimanere, prima o poi, da soli davanti allo specchio.

Luca

13 risposte su “Saviano e Mondadori”

Premetto di essere, “figlia di un bipolarismo ancora troppo giovane e cretino”, o forse cretina (e non giovane) tout court. Facci, a mio avviso, nella ricerca spasmodica di essere sempre super intelligente, avanti rispetto a qualsiasi tematica e superiore a qualsiasi pochezza, è un po’ poverello di idee. Capisci subito dove vuole andare a parare: “voi non potete capire ma io, che sono l’Illuminato, vi guiderò.
Ecco i fatti:
Saviano è uno che esprime delle idee. Berlusconi e famiglia ci fanno i soldi sopra. Lui dice: se ti faccio orrore, ti faranno orrore anche i soldi che ti vengono da me, no? Allora, siccome Carlo ed Inge Feltrinelli hanno sempre tenuto la testa alta contro certa parte politica (che non è di sinoistra necessariamente, come non lo è Saviano, ma solo anti-berlusconiana) e non dicono dei loro autori che fanno orrore, lui se ne va con loro. Ma tu ci staresti in casa con chi dicesse di provare orrore per te?! Via, cerchiamo di non essere qualunquisti per il gusto di essere originali.

Bah, il mondo è pieno di gente che lavora per persone che hanno altre idee.
Sono molto d’accordo con Facci.
Poi ce ne faremo una ragione se Saviano scriverà per Feltrinelli.

In ogni caso, la dedica di Saviano ai giudici di Milano è stata una cosa cretinetta che poteva evitare.

Una cosa è avere altre idee e una cosa è sentirsi dire che fai orrore.
La dedica, invece, è stata bella: abbiamo idea di quello che vivono la Bocassini & c? Più o meno l’incubo in cui vive Saviano, no?
Non ne faccio un santino, e non mi piace nemmeno come scrive, però è uno che sta combattendo una battaglia obiettivamente impari, e va rispettato. Lui, la Bocassini e chiunque alzi la testa contro quella specie di dittatoruccio erotomane e dei suoi zerbini.

Sarà che tutto questo innamoramento per i giudici non l’ho mai capito.
Sono parte pure loro del sistema malato, no?
Oppure sono loro gli unici puri?

Non esistono poteri buoni, diceva la buon’anima di De Andrè.

De André ha sempre ragione. Non esistono poteri buoni ma esistono persone buone, e quelle lì, nella fattispecie, secondo me, lo sono. O comunque ne ho seguito battaglie, sconfitte e vittorie e credo che siano una delle cose migliori che l’Italia può far vedere.
“Alieni da tentazioni per l’irrazionale e l’oscuro, pure ci interessa il cammino degli uomini che partirono in lotta contro i mostri, ora fronteggiandoli sul terreno nemico, ora travestendosi da mostri essi stessi, ora sfidandoli, ora soccombendo… (Italo Calvino, che lo dice meglio di chiunque… e di me di sicuro…)

Io l’innamoramento per i giudici non l’ho mai capito.
Comunque, se è la bontà delle persone che conta, e non capisco come tu faccia a scommettere su quella dei giudici di Milano, non credo che in Mondadori lavorino solo persone cattive. Mondadori pubblica cose di persone che ne avrebbero da insegnare a Saviano. Suvvia.

Ma guarda se dobbiamo litigare per Berlusconi!
Lo so che a Mondadori lavora anche gente brava, per carità, ma anche da Feltrinelli, e comunque è la testa di Mondadori che non va, via! “Suvvia” non te l’avevo mai sentito dire, ma riconosco che è molto autorevole.

a quanto ho potuto constatare parlando con amici giornalisti napoletani, per le notizie che contiene, senza l’apporto di Mondadori, Gomorra sarebbe uno dei tanti libri del sottobosco librario italiano (buoni, ottimi, spesso e volentieri, non voglio in questo momento contestarne il valore). esattamente come i tanti libri che hanno trattato la materia “camorra” con la medesima cura e fonti altrettanto autorevoli.
Pertanto, l’allontanamento di Saviano da Mondadori, esattamente come avvenne per Vassalli, Saramago, e altri da Einaudi, è strumentale: acquisita la notorietà presso certi ambiti, e sentito che in quegli ambiti la società editrice è “poco amata”, e un nuovo libro potrebbe non avere il medesimo successo, è conveniente fare un gesto di rifiuto nei confronti del reprobo editore.
In questo caso (a onor del merito), Saviano è favorito nella fuga dalle parole idiote (se saviano da mondadori ha avuto la notorietà, mondadori da saviano ha avuto bei quattrini) della proprietaria della società editrice.
@elena: visto che citi Calvino, segnalo che i suoi libri sono editi anche da oscar mondadori… pecunia non olet.

@yetiste: sì, da Mondadori ma solo postumi, non in vita. In vita è stato autore, consulente ed editore di Einaudi.

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