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Facile fare gli ambientalisti con i rifiuti degli altri

napoli monnezza

Non ci ho capito niente della questione rifiuti di Napoli.
Le responsabilità sono molte e ben distribuite.

Tra le altre, ci sono però due cose che non capisco:

  1. Come si fa a preferire di avere i rifiuti in strada piuttosto che in una discarica? Rifiuti in strada che vengono bruciati e che fanno ovviamente molto più male di quelli bruciati nei termovalorizzatori o accumulati in discarica.
  2. Perché i camion che portano rifiuti in discarica vengono fermati, mentre quelli della camorra possono viaggiare tranquillamente trasportando veleni di ogni tipo in ogni dove?

Ieri sera a Radio24 un napoletano raccontava di come la popolazione venga avvertita del passaggio dei camion della camorra e di come se ne stiano tutti zitti in casa senza uscire e senza fiatare, ben attenti a non intralciare le operazioni.

Lo Stato è un assente colpevole e non finiremo mai di condannare la politica per le sue inefficienze e per la sua accondiscendenza verso la camorra.
Ma lo Stato un pochino bisogna anche meritarselo.
Suvvia.

Luca

4 risposte su “Facile fare gli ambientalisti con i rifiuti degli altri”

Lucacicca sei di nuovo riuscito a condensare in poche righe quello che molti (ed io) pensano ma magari temono di dire male

Sono orgogliosamente campano ,io qui ci vivo e vedo e provo a capire,ma se il governo non sa governare e lo stato non sa fare lo stato,e’ una guerra persa :

Ogni volta che vedete i roghi di Terzigno, prima di arrabbiarvi pensate a Vincenzo Cenname. Dopo vi arrabbierete molto di più. Cenname è un ingegnere ambientale, eletto sindaco di un Comune di duemila anime della provincia di Caserta, Camigliano. Alle spalle non ha né la destra né la sinistra, ma una laurea. Sulle spalle una testa. E dentro la testa un sogno: trasformare il suo borgo in una Svizzera col sole. Mette le luci a basso impatto energetico al cimitero e i pannolini lavabili all’asilo nido. Si inventa una moneta, l’eco-euro, spendibile solo in paese, con cui ricompensa i bambini che portano a scuola il vetro da riciclare. Giorno dopo giorno, senza alcun aumento dei costi, cattive abitudini inveterate si trasformano in comportamenti virtuosi, mentre la raccolta differenziata raggiunge percentuali scandinave.

E i luoghi comuni sul Sud immutabile e inemendabile? Rottamati dal sogno di un sindaco casertano che ha meno di quarant’anni. Ci si aspetterebbe la fila di notabili alla sua porta: la prego, ingegner Cenname, venga a insegnarci come si fa. Arriva invece una legge assurda che solo in Campania toglie ai Comuni la raccolta dei rifiuti per affidarla a un carrozzone provinciale. Il sindaco si ribella, sostenuto dall’intera popolazione, ma il prefetto segnala il suo caso al ministro Maroni. In dieci giorni il consiglio comunale viene sciolto e Cenname rottamato neanche fosse un mafioso. Da allora sono passati tre mesi, ma non lo sconforto per l’ottusità di uno Stato che per far rispettare una brutta legge ha sporcato quel po’ di pulito che c’era.

Caro Pasquale, se in Campania ci fossero venti sindaci come Cenname, forse le cose migliorerebbero sensibilmente. Ma il problema è che non ci sono e se ci sono, la gente non li vota. Per cui le “cattive abitudini inveterate” restano affidate al senso civico delle persone…..

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