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Salvateci le primarie. Quelle vere

Tra dieci giorni ci sarà l’assemblea nazionale del PD.
Girano voci, supportate da prove, che alcune delle modifiche dello statuto che verranno proposte regimenteranno le primarie.
In che senso?
Nel senso che si potranno candidare alle primarie per scegliere Sindaco, Presidente di Provincia e Presidente di Regione soltanto le persone indicate dal partito.

Se ci fosse stato questo statuo, ad esempio a Firenze non si sarebbe potuto candidare Matteo Renzi.
O in Puglia non avrebbe potuto vincere Vendola.

Lo spiega meglio di me Paolo Cosseddu nel suo blog.

Pippo Civati promette battaglia.
Auguriamoci, per il bene di questo scalcagnato partito, che lo facciano anche molti altri insieme a lui.

Sempre Paolo Cosseddu ha scritto, nel blog dei Mille, un appello a Franceschini e Marino, leader delle mozioni di minoranza al congresso, perché si adoperino per salvare le primarie, quelle vere.

Mancano dieci giorni al 21 maggio, e sta a voi prendere l’iniziativa, parlarvi e incontrarvi su quel terreno che non ci vede divisi, per difendere un valore comune che è anche alla base, dopotutto, di questo cavolo di partito, anzi ne è l’essenza stessa, il motivo per cui in fondo esiste e si è generato al termine di un accidentato percorso.

Convocate una conferenza stampa unitaria, mandateci una mail, fateci sapere che ci opporremo e soprattutto spiegateci come. E’ una vostra responsabilità, ed è una responsabilità di tutti quelli che, come me, hanno passato il 2009 a raccontare alla gente che tipo di Pd avevamo in mente. Abbiamo un dovere verso noi stessi e verso le persone a cui abbiamo chiesto il consenso, non possiamo tradirlo. Dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per impedire questa pocheria, e se non lo faremo insieme – a causa magari di stupidi personalismi – quel che succederà sarà anche colpa nostra.

Luca

7 risposte su “Salvateci le primarie. Quelle vere”

Che Vendola non avrebbe potuto partecipare è semplicemente FALSO, essendo il candidato di SEL.
Su Renzi ho i miei dubbi che non avrebbe preso almeno il 35% in Assemblea (soglia che consente di candidarsi). E comunque nemmeno tu puoi avere la certezza che non lo avrebbe raggiunto quindi l’affermazione è indimostrabile.

State facendo un casino sul nulla

@Champ
Da quanto ho capito la modifica allo statuto riguarderebbe anche le primarie di coalizione (caso Vendola).
Su Renzi a Firenze, onestamente non so se avrebbe preso il 35% in assemblea.

Magari la polemica sarà anche esagerata, ma mi spieghi perché hanno modificato questa parte dello statuto? E non dirmi che le vittorie di Renzi e Vendola siano piaciute a D’Alema.

@Luca Ciccarelli
riguradano SOLO le primarie di coalizione, non ANCHE. Ma consentirebbero tranquillamente la candidatura di Vendola (ne ho scritto da me più diffusamente). Ma il fatto stesso che tu non sappia questa cosa dimostra come si stia montando un caso sulla disinformazione.

@Champ
Ok, ma se viene deciso di evitare le primarie di coalizione, diventa più difficile scegliere candidati che non siano espressione del gruppo dirigente.
Dice così Vassallo sul suo blog:

I pasticci non finiscono qui. Con una ambigua formulazione, il Comitato di Redazione (all’unanimità?) propone di stabilire in statuto che, nel caso in cui non si tengano primarie di coalizione, “la decisione di ricorrere a primarie di partito, oppure di utilizzare un diverso metodo per la scelta dei candidati comuni concordato con le altre forze alleate, deve essere approvata con il voto favorevole dei tre quinti dei componenti dell’Assemblea del livello territoriale corrispondente.” Stando a quanto sta scritto nel testo diffuso dal Presidente della Commissione, quindi, se per una qualunque ragione si dovesse decidere di non fare le primarie di coalizione, servirebbero i tre quinti dell’assemblea per chiedere primarie di partito. Oggi i tre quinti dell’assemblea servono per evitarle. Domani, secondo la proposta in questione, la maggioranza qualificata sarebbe necessaria per richiederle.

@Luca Ciccarelli
E questa è la parte che contesto anche io (per me deve bastare il 50% per chiedere le primarie di partito). Ma Vendola non c’entra nulla visto che lì sono state primarie di coalizione.
Se invece che annunciare proteste battaglie suicidi del pd tradimenti degli spiriti originari morti e feriti si facesse una seria lotta politica per modificare le norme forse faremmo qualcosa di più utile al pd. ma temo che stia prevalendo la voglia di segnare un punto in termini di consenso interno.
peccato: ci avevo creduto a quella voglia annunciata di “andare oltre”

@Champ
Guarda, io sono fuori da queste diatribe. Non le conosco nemmeno bene…
Mi pare che, con queste modifiche, si vada verso un indebolimento dello strumento “primarie”.
Ci saranno ancora, ma saranno tenute un po’ più sotto controllo dal gota del partito.
A me pare una cosa negativa.
Detto questo, non è che finisca il mondo. 🙂

@Luca Ciccarelli
lascia stare le diatribe e leggiti i testi.

1) si passa da un sistema dove non era chiaro quando si facevano le primarie di partito e quando quelle di coalizione a uno dove si dice che si fanno le primarie di coalizione punto.

2) alle primarie di coalizione il pd partecipa con un candidato oppure con due se il secondo ha un consenso ampio (20%-35% a seconda della platea)

mi sembra un sistema finalizzato all’ordine, non al controllo. prova per un attimo a ipotizzare la buona fede e immagina queste modifiche non applicate a milano firenze o roma (e nemmeno a forlì o pisa), ma a roccacannuccia, forlimpopoli e sperlonga. e ricorda che roccacannuccia, forlimpopoli e sperlonga sono la stragrande maggiornaza dei comuni italiani… sai quanti comuni come roccacannuccia, forlimpopoli e sperlonga abbiamo perso perché il pd ha fatto le primarie tra 4 5 6 candidati che poi non hanno accettato il risultato e non hanno sostenuto il vincitore? troppi

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