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Se soltanto potessimo dire della vergogna del 41-bis

Il tenutario del blog, che da molti anni si interessa a tempo perso alle questioni inerenti i diritti umani, è da sempre contrario al 41-bis e sposa, per una volta, Filippo Facci e quanti vorrebbero l’abolizione di questa norma ingiusta:

Non puoi avere carta per scrivere, penne, giornali, fotografie di nessuno, non più di due pacchi al mese, non puoi comprare cibo né niente, le tue lettere vengono lette, non puoi tenere nessun oggetto – solo un libro, uno solo – e non puoi lavorare o studiare o fare attività fisica. Puoi passeggiare due ore al giorno in cortili stretti con recinzioni e griglie, le finestre hanno una rete a maglie strette e una tapparella di ferro. Non puoi avere più di due magliette al mese, niente messa, non puoi presenziare nell’aula del tuo processo, puoi vedere i tuoi familiari per un’ora al mese attraverso un vetro e un citofono, e per dieci minuti i tuoi bambini: e qui le scene più penose, perché spesso sono in tenera età e piangono, urlano, scappano dal padre che non hanno mai visto o non riconoscono dopo anni.

Ora: questa cosa si chiama 41-bis, cosiddetto «carcere duro», ma si chiama anche tortura legalizzata: perché è un articolo di legge che col pretesto di isolare un detenuto mira in realtà a fiaccarlo e annullarlo nel corpo e nella mente. Non c’è docente di diritto che non lo giudichi incostituzionale, e un giudice americano giunse a negare l’estradizione di un boss perché il nostro 41 bis – disse – corrispondeva a tortura. Ieri l’on. Giuseppe Gargani, su Libero, ne ha proposto l’abolizione o almeno la modifica: mi onoro di affiancarlo. Ma parlar male di Garibaldi, nell’Italia di oggi, in confronto è niente.

Si lo so che Falcone e Borsellino erano strenui difensori del 41-bis e che forse il suo utilizzo è stato utile nella lotta alla mafia.
Ma quando una cosa è sbagliata, lo è in ogni caso.

Amnesty International lo denunciò già nel 2003:

C’è preoccupazione che il cosìdetto regime di massima sicurezza 41-bis […] possa in certi casi essere considerato un tratttamento crudele, inumano e degradante.

In un paese moderno dovremmo poter discutere anche del 41-bis senza doverci dividere in amici e nemici della mafia.
Prima di tutto dobbiamo essere amici dell’uomo e dei suoi diritti.
Il 41-bis certifica che ci sono uomini meno uomini di altri.
E questo, in uno stato moderno, è inaccettabile.

Luca