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Prima o poi ne dovremo parlare seriamente

Ci sono cardinali che a volte tentano di sostituirsi al loro Principale, decidendo chi entrerà o non entrerà nel regno dei cieli.
Il Cardinale Barragan ha rilasciato un’intervista discutibile al sito integralista Pontifex.
Tra le altre, ha detto anche queste cose:

Trans e omosessuali non entreranno mai nel Regno dei Cieli, e non lo dico io, ma San Paolo.

Non si nasce omosessuali, ma lo si diventa. Per varie cause, per motivi di educazione, per non aver sviluppato la propria identità nell’adolescenza, magari non sono colpevoli, ma agendo contro la dignità del corpo, certamente non entreranno nel Regno dei Cieli. Tutto quello che consiste nell’andare contro natura e contro la dignità del corpo offende Dio.

Tra le molte risposte che sono arrivate, vi segnalo quella di Cristiana Alicata, che mi pare colga nel segno.

Le chiedo di riflettere seriamente sulle parole che ha pronunciato. Sull’effetto che possono fare sui giovani gay e lesbiche. Su chi si scopre altro rispetto al proprio corpo. Le chiedo di esercitare l’amore cristiano. Non la pietà. No, grazie, quella non la vogliamo. E comunque non la eserciti con noi, adulti gay e lesbiche e transessuali. Ma con quei giovani che magari frequentano anche i suoi oratori e chissà che grado di dolore staranno provando, ora, davanti alle sue parole.

Andiamoci piano con le parole e con le condanne.

Cardinale, lasci cadere quella pietra che tiene in mano.

Luca

7 risposte su “Prima o poi ne dovremo parlare seriamente”

purtroppo alcune persone parlano con faciloneria di questioni delicate. e purtroppo, sempre più spesso, capita che queste persone abbiano incarichi di responsabilità…

@yetiste
Io mi chiedo cosa possa pensare un adolescente gay cattolico, che magari si dà da fare in parrocchia, quando sente parole come queste.
Cioè, qui si attaccano le pietre al collo di persone che vivono situazioni complicate in un’età complicatissima.

Luca Ciccarelli :
@yetiste
Io mi chiedo cosa possa pensare un adolescente gay cattolico, che magari si dà da fare in parrocchia, quando sente parole come queste.
Cioè, qui si attaccano le pietre al collo di persone che vivono situazioni complicate in un’età complicatissima.

me lo chiedo anche io. la risposta non la ho chiaramente. Anche perchè di gay adolescenti cattolici ne ho conosciuti ben pochi. Forse non amano farsi pubblicità in un ambiente che li considera contro natura. Ho parlato con un adulto credente e frequentante. Tace la propria omosessualità. E’ la cosa più “facile” da fare.

Ma la mia preoccupazione non sta nell’adolescente credente. Ma nell’omofobia, che mangia e si sostenta anche di queste dichiarazioni.

Io di adolescenti cattolici gay ne ho conosciuti.
Tutti ovviamente tacevano il loro essere.
Qualcuno poi è diventato prete o suora.

L’omofobia è cosa diversa.
Quella ci può essere nei circoli parrocchiali come nei circoli ARCI.

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