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Pio XII

Il commento più interessante sulla beatificazione di Pio XII l’ho letto su La Stampa e l’ha scritto Arrigo Levi.

«Non dimentichiamo – hanno detto i portavoce degli ebrei romani – il treno di 1021 deportati del 16 ottobre ’43 che partì verso Auschwitz da Roma nel silenzio di Pio XII».

Sul piatto della bilancia della memoria ebraica quel silenzio pesa ancora. E come potrebbe non pesare? Anche se su un altro piatto pesa la consapevolezza che anche a Roma, dopo quella giornata tremenda, «i religiosi cattolici furono i principali attori dell’occultamento degli ebrei», e che in tutta Italia «la carità cristiana fu dispiegata durante la guerra in maniera non specifica nei confronti degli ebrei, ma sicuramente in maniera speciale, per motivi di quantità e di particolare allarme per le loro vite»

Ma ammetto che io mi colloco fra «i molti» che ritengono non solo probabile ma sicuro che il Papa, dopo l’indimenticato silenzio del 16 ottobre ’43, approvò e stimolò l’opera di salvataggio degli Ebrei, non solo a Roma ma in tutta Italia, non solo ad opera di parroci di campagna ma di vescovi e autorevoli cardinali.

Esito a giudicare le scelte del Papa di quei tempi tra parlare e tacere. Se il Papa avesse pronunciato una pubblica condanna dell’olocausto ebraico avrebbe compiuto un eroico atto di martirio, coinvolgendo tutta la Chiesa. Ma gli ebrei italiani vittime della Shoah sarebbero stati molti più di ottomila.

Penso che sarebbe stato saggio rispettare con una più lunga attesa, prima di aprire la strada alla beatificazione di Pio XII, i sentimenti degli Ebrei sopravvissuti e dei loro discendenti, e lasciare più tempo agli storici. Ma auspico che, nel tempo che manca alla data prevista per la visita del Papa, le autorità cattoliche ed ebraiche trovino modo di ricomporre quel clima di comprensione, di dialogo, di fiducia, che si è costruito in questi anni; e che quindi la visita si possa fare in atmosfera serena.

Insomma, aspettare ancora qualche anno forse sarebbe stata una scelta prudente e più rispettosa nei confronti della comunità ebraica.

Luca

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