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E ora fuori dalle palle

In Italia, nazione di patetici piagnoni, siamo tutti ad asciugarci le lacrime dopo aver letto la lettera di un padre che invita il figlio ad abbandonare il nostro paese, ormai senza speranza per chi creda nel merito e nella giustizia.
Parole stupende.
Se non fosse per l’autore che le ha scritte, Pier Luigi Celli.
L’ha fatto notare Akille:

E io sarò populista, ma leggendo questa lettera priva di speranza ho pensato a che razza di missiva dovrebbe scrivere a suo figlio uno che alla Luiss fa, che ne so, le pulizie.

Si perché Celli (oggi soltanto Ditettore Generale della Luiss):

Tra gli altri, ha ricoperto in passato gli incarichi di Direttore Risorse Umane dell’ENI dal 1985 al 1993, è stato fra i manager partecipi dello start-up di Omnitel e Wind, direttore generale della RAI dal 1998 al 2001, presidente di IPSE2000 dal 2001 al 2002, responsabile della Direzione Corporate Identity della Unicredit dal 2002 al 2005 e direttore Personale e Organizzazione in Enel dal 1996 al 1998.

da Wikipedia

Insomma, Celli, inizi lei.
Si tolga dalle palle e lasci libero il posto a qualcun altro.
E se vuole restare al suo posto, eviti di scrivere queste missive ipocrite.
O almeno le scriva a suo figlio senza farle pubblicare sul giornale.
Grazie.

Luca

5 risposte su “E ora fuori dalle palle”

Ecco apposta, se i primi a levarsi dalle scatole fossero certi babbi e mamme, non solo si starebbe piu` larghi, ma anche di molto meglio.
Ma come diavolo si fa!
Andare all’estero deve essere una scelta, non una strada obbligata. Spetta a gente come lui e a noi far si che scelta resti.
A me la lettera pare solo un ottimo esempio dell’arte del lamento, tutta italiana.

Ma, in sostanza, e ripulendo la lettera da valutazioni relative alla convenienza per il figlio (che per me non c’è, anzi, gli ha tagliato le gambe), le considerazioni che fa sullo stato dell’arte le trovate giuste o sbagliate?

Mica si discuteva della convenienza per il figlio.
Si discuteva del fatto che uno che a 66 anni che ha ricoperto tutti gli incarichi del mondo, tra cui il direttore generale della RAI, forse farebbe bene a far parlare chi davvero non ha avuto opportunità.

Boh, questo sdegno non lo condivido. Sara’ che a me Celli sta simpatico da quando si e’ pubblicamente dissociato dalla Mc Kinsey, presso la quale si era fatto le ossa (e forse una posizione). Un momento… Mi viene un dubbio… Ma non sara’ uno di quelli che sputa nel piatto dove mangia?

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