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Provaci ancora Giuliano

Il buon Giuliano Ferrara tenta lo scoop contro il suo nemico giurato Ignazio Marino, ma prende una cantonata clamorosa.
L’inchiesta de Il Foglio è una panzana e Marino spiega perché:

Fui io stesso a comunicare con una e-mail che avevo commesso un errore nella presentazione dei rimborsi, avendola inviata sia a Palermo che a Pittsburgh. In realtà i rapporti tra me e l’Università erano diventati tesi perché sapevano che avevo siglato un preaccordo con la Thomas Jefferson University di Philadelphia per andare a dirigere il centro di trapianti del fegato. Negli ultimi tempi era diventato molto difficile lavorare in Sicilia. Questo cambiamento lo registrai con l’arrivo di Totò Cuffaro alla Regione. Fino a quel momento nell’Istituto che dirigevo l’unico criterio che mi aveva guidato nelle assunzioni del personale era stata la meritocrazia. Gestii anche le gare d’appalto per la costruzione del Centro per un importo di circa cento miliardi di vecchie lire. Quando la prefettura mi avvisò che il Cda dell’impresa che aveva vinto la gara faceva riferimento ad un uomo arrestato per mafia invalidai l’intera gara. Fui denunciato dalla ditta e fu un periodo complicato, ma andai avanti perché ottenemmo importanti risultati: effettuai il primo trapianto di fegato in Sicilia, il primo trapianto di fegato da paziente vivente e il primo su un sieropositivo. Cento trapianti di fegato e reni dal 1999 al 2002. Poi, ad un certo punto, sono iniziate le pressioni, ingerenze sempre più insistenti per la selezione del personale. Quel clima mi toglieva la serenità per fare il mio lavoro e ho iniziato a considerare altre proposte che mi arrivavano dall’estero. Le ragioni che mi portarono via dalla Sicilia allora sono le stesse chi mi hanno spinto a candidarmi per la segreteria del Pd oggi: portare in Italia regole, merito, responsabilità, trasparenza.

Luca

Via | Piovono Rane e Gad Lerner

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