Sarà che sono appena tornato da una vacanza in Alto Adige dove la prima cosa che ti insegnano appena ti presenti nell’agriturismo è l’utilizzo degli otto (dico otto) contenitori per la raccolta differenziata e dove anche una piccola cartina in un prato stride come il suono di un’unghia sulla lavagna, ma quando stamani sono entrato in Piazza San Giovanni a Firenze ed ho visto i cumuli di rifiuti accatastati in tutta la piazza ho pensato che non è possibile che l’Italia sia un unico paese.
A me pare perfino assurdo che alle 8 del mattino gli spazzini debbano ancora pulire, non dico l’ultimo giardinetto di una remota periferia, ma la piazza più bella della città.
Visto che siamo incivili ed incapaci di lasciare puliti i posti dove stazioniamo, le amministrazioni facciano pulire all’alba, non quando i turisti sono già in giro ad osservare il penoso stato di conservazione delle nostre città.
Sarà che non sono fiorentino, ma se lo fossi mi vergognerei per lo schifo che è diventato il centro di Firenze.
Luca
7 risposte su “Ah, Sudamerica”
ma come si differenziava? ho pensato a tutto ma non riesco a trovare otto contenitori..
carta
plastica generica
PET (flaconi e bottiglie di plastica)
alluminio
vetro
indifferenziato
umido
carne (per il cane) 🙂
ma come? non ci sono tre contenitori diversi per il vetro? verde, marrone e bianco…che antiecologisti! 🙂
te ci scherzi, ma in alcuni paesi la fanno davvero la distinzione del vetro sul colore… 🙂
Confermo, già nel lontano 1992 a Londra trovavo i cassonetti per il vetro differenziati per colore
che pensate che l’abbia detto a caso? Monaco di Baviera vi ricorda qualcosa?
voi siete gente di mondo, io sono un ragazzo di provincia che si stupisce con poco… 😉