Sembra che non ci siano i soldi per organizzare il concertone del Primo Maggio.
Gli sponsor non pagano, la RAI paga meno degli anni passati e non si sa come trovare i due milioni di euro necessari per organizzarlo.
Ne mancherebbero ancora quasi la metà.
La butto là, ma, se nell’anno della crisi, il concertone non si facesse?
Se i sindacati decidessero di risparmiare i soldi e di impegnarli nel sostegno alle famiglie di chi si troverà nei prossimi mesi senza lavoro?
Luca
2 risposte su “Il primo maggio si sta a casa”
Concordo pienamente! Un passo indietro da parte di tutti, a cominciare dalle cose superflue
[…] ll mio auspicio non si è realizzato. Il concertone del primo maggio si farà. Mancano ancora 150.000 , ma gli organizzatori sono sicuri che in qualche modo arriveranno anche se Monte dei Paschi e Telecom quest’anno non cacceranno una lira (forse perché stanno messi peggio del concertone stesso). […]