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Ma è quello che venne dopo che fa paura

Giovanni De Mauro la mette giù un po’ pesante nel suo editoriale su Internazionale.

Il problema è che non riesco a dargli torto.

Se uno dovesse riassumere in poche righe gli ultimi quindici anni di storia politica italiana potrebbe dire questo: il più caro amico di uno dei leader che simboleggiò la corruzione della classe politica del paese diventò l’uomo più ricco, l’imprenditore più famoso, il premier più amato, il leader del partito più votato; il segretario dell’ex partito neofascista diventò presidente della camera, terza carica dello stato; uno dei dirigenti dello stesso partito fu eletto sindaco della capitale; l’opposizione fu sciolta in modo democratico e le venne affidato il compito di autodistruggersi; gli ultimi dirigenti di quello che fu il più grande partito comunista dell’Europa occidentale lasciarono spontaneamente la guida a un uomo della Democrazia cristiana, il loro avversario storico; il resto della sinistra si divise così tante volte che alla fine raggiunse proporzioni omeopatiche; a raccoglierne l’eredità fu soprattutto un magistrato; intanto in tutto il paese si diffuse il fenomeno delle ronde. Ma è quello che venne dopo che fa paura.

Giovanni De Mauro

Luca

6 risposte su “Ma è quello che venne dopo che fa paura”

anche io ho terrore di quello che venne dopo. Per la prima volta ho paura veramnete di quello che sarà il futuro. Vedo tempi realmente bui davanti e lo scrivo senza enfasi e senza retorica, così per come mi si palesa la realtà davanti agli occhi.

Chissà cosa c’è dietro lo sfaldamento della sinistra…
magari minacce ammmerigane alla kissinger
cmq Internazionale è edito dalla diabolica Mondadori…brrrr

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