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Dai Beppe, sparisci per un po’

Da un po’ di tempo Beppe Grillo ha cambiato un po’ il suo modo di scrivere nel blog.
Nel senso che non pubblica più un solo post al giorno, ma ne pubblica almeno tre.

E’ cambiato anche l’aspetto grafico del blog che è diventato illeggibile.
Non so se il disordine grafico possa essere considerato come metafora della confusione di idee di Beppe.
Forse si.

Oggi scrive una cosa più delirante del solito:

La crisi ha i suoi lati positivi. Morire è diventato un investimento troppo costoso. Vivere conviene di più. Il Governo del Maryland, Stati Uniti, ha dichiarato che una condanna a morte costa tre volte più del carcere a vita. Il Montana e il New Mexico non possono permettersi la sedia elettrica. I boia perdono il lavoro. Mastella con l’indulto aveva già capito tutto. Ha messo in libertà migliaia di criminali per salvare le casse dello Stato, ma anche Previti.

Che cosa c’entra mischiare la pena di morte con l’indulto, la situazione carceraria americana con quella italiana, la sedia elettrica con Previti e Mastella?

Beppe Grillo si sta ormai integrando perfettamente con il clima barbarico che si sta palesando in Italia e di cui parlava oggi De Mauro.

Una pausina di riflessione gli farebbe bene a Beppe.

Luca

3 risposte su “Dai Beppe, sparisci per un po’”

Il gusto del paradosso mette insieme cose apparentemente diverse per dimostrare una tesi: il denaro può più della pietas cristiana (che chiede la moratoria della pena di morte), più del buon senso e della ragione (che avrebbe rifiutato un indulto insensato) e produce effetti collaterali, più o (sicuramente)meno indesiderati (Previti).
Così leggo le parole di Grillo… e le condivido.

Al di là del fatto che penso sia un post provocatorio e non evidentemente ‘serio’, per parlare di come anche la pena di morte negli usa faccia i conti con l’economia ( !) , convengo con te che ultimamanete ha perso il suo smalto e probabilmente anche il suo seguito. Del resto non è un VATE senza ombra e senza peccato nemmeno lui, e se la sinistra italiana è al baratro totale lo si deve anche al suo disfattismo totale benchè in alcuni casi del tutto giustificato, ciao !

bah, io Genchi facevo fatica a sapere chi fosse.
Il 28 sul suo sito ha spinto un intervista che nessuno ancora sulla rete italiana è in grado di promuovere come si deve e che mi pare sia passata abbastanza inosservata sui canali mediatici tradizionali.
Forse con tutte le sue pecche è meglio che rimanga al suo posto

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