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lucacicca si è iscritto al gruppo “W la mafia”

Alla fine la questione della presenza di alcuni gruppi che inneggiano alla mafia su Facebook è venuta fuori.
Sapevo che sarebbe successo.

E’ partito tutto da un post di Walter, valente blogger siciliano, frequentatore di questo blog (ed io del suo) da tempo immemore.

La mia opinione è che il caso non esista.
Il mondo è pieno di imbecilli, vuoi che su Facebook non ce ne siano?

Insomma, secondo me non c’è niente di cui parlare e non c’è nessuna azione da intraprendere.

Leggere che Grasso, procuratore nazionale antimafia, vedrebbe in queste attività su Facebook la lunga mano di Cosa Nostra, non mi tranquillizza affatto, perché mi fa pensare che Grasso non sappia di che cosa stia parlando e questo non lo vorrei credere.

Che si decidano. La mafia è quella del vecchio capo rinchiuso in un podere a scrivere pizzini od è quella dei ragazzini che scrivono cretinate su Facebook?

Magari fosse la seconda.
Ce ne libereremmo con un’alzata di spalle.

Temo che la questione sia più complessa dell’aprire un gruppo su Facebook.

Insomma, non vi sembra che stiamo parlando di qualcosa che non ha importanza?

Luca

4 risposte su “lucacicca si è iscritto al gruppo “W la mafia””

Innanzitutto, grazie per la stima (ricambiata).

Quando sono giunto per caso nel gruppo pro-Riina, ho provato subito disgusto, forse perché sono palermitano, siciliano, che vive sulla sua pelle i danni causati da cosa nostra. Avevo 11 anni nel 1992 ed ho vissuto un periodo storico, tragico, drammatico. Si camminava per strada e ci si fermava di botto quando passava un auto della scorta, facendosi il segno della croce… non si sa mai che si stava per saltare in aria…

Per questo ho provato disgusto nei confronti di quei ragazzini che ancora imbevuti di latte, mossi da una fiction, hanno inneggiato a Riina, ed hanno screditato le vittime della mafia, come Dalla Chiesa. Non ho potuto accettarlo, ho scritto ed i media di tutto il mondo hanno fatto la notizia.

Sono un po’ perplesso sulle dichiarazioni di Grasso: credo che i gruppi siano frutto dei giovani voyueuristici del nostro tempo, che non sanno un cavolo di storia e che pensano che la storia la faccia la fiction. Per questo hanno bisogno di una lezione culturale. Perciò sono convinto che sia sbagliato “andare via” da Facebook ma che bisogna dare pan per focaccia… usare il social network per fare una battaglia culturale… non so gruppi in memoria della prima vittima di mafia (Emanuele Notabartolo), ecc.

Stiamo parlando della nostra gioventù, che si ciba di pochezze strutturali. E per me questo ha un quid di importanza, perché l’Italia prima o poi sarà governata da gente simile.

Un affettuoso saluto.

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