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diritti umani

Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita

Ovviamente il bliz alla scuola Diaz è stata un’idea dei poliziotti.
Chi comandava non ne sapeva nulla.

Avevate dei dubbi sulla sentenza?
Io no.

Luca

Il titolo del post, viene da qui

3 risposte su “Resta, amara e indelebile, la traccia aperta di una ferita”

Dovrebbe esistere, ed esiste, la responsabilità oggettiva: quella cosa per cui sei responsabile dell’operato delle persone che dirigi; ovvero, se i poliziotti hanno portato le molotov nella scuola e tu capo della polizia hai permesso, per superficialità, ignoranza o complicità, che succeda, come minimo dovresti essere radiato.
Invece ti danno una promozione.

Dal comunicato di Amnesty International:

Nonostante questo contesto, la sentenza di ieri afferma che, la notte tra
il 21 e il 22 luglio 2001, un gruppo di agenti di polizia e un loro
dirigente si sono resi responsabili di violenze brutali e gratuite
all’interno della scuola Diaz.

Amnesty International chiede ai vertici di polizia come intendano
commentare questa parte della sentenza.

Occorrerebbe chiedersi se una sentenza diversa, nella quale fossero state
accertate ulteriori responsabilita’ penali nella catena di comando,
avrebbe potuto essere favorita da un diverso comportamento delle autorita’
italiane che mai, in questi sette anni, hanno voluto contribuire alla
ricerca della verita’ e della giustizia. In questi anni non abbiamo
sentito una parola forte di condanna per il comportamento tenuto dalle
forze dell’ordine nel luglio 2001, non c’e’ stata una commissione
d’inchiesta, non si e’ risolto il problema dell’identificazione dei
funzionari delle forze dell’ordine, non sono stati istituiti organi di
monitoraggio indipendenti ne’ meccanismi correttivi interni.

Davanti a questo quadro preoccupante, pesano le condanne e pesano le
assoluzioni. Amnesty International valutera’ le une e le altre con
maggiore dettaglio nel momento in cui saranno note le motivazioni della
sentenza.

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