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Tutti morimmo a stento

Metti insieme uno dei più grossi ruffiani della nostra politica (Veltroni) con uno dei più grosso marchettari della TV (Fabio Fazio) ed otterrai cose sicuramente fantastiche.

Insomma, Waltere si separa da Tonino.
L’annuncio viene fatto in TV, tanto per ricordarci quale sia il luogo più importante per la nostra democrazia.
Del resto l’alleanza tra PD e IDV non aveva senso.
Il tentativo di Walter di accaparrarsi i voti della cosiddetta antipolitica (grillini e dintorni) è fallito clamorosamente.
Tutto questo mentre il governo di centro-destra registra un consenso clamoroso ed in crescita.

Intanto, fra una settimana, ci aspetta una splendida manifestazione di piazza in cui Waltere rimproverà il centro-destra al potere di non si sa cosa.
L’unica cosa saggia da fare sarebbe quella di ritirarsi in silenzio ed aspettare che passi la nottata.

E noi restiamo qui nel mezzo a chiederci che cosa abbiamo fatto di male per non riuscire a meritarci ancora un partito capace di rappresentarci.

Luca

5 risposte su “Tutti morimmo a stento”

Ho guardato anch’io la fantomatica intervista. Non condivido la tua opinione su Fazio, ma anche a me Valtere mi ha disgustato da subito, dandomi una forte sensazione di demagogia e falsità.
Il giorno delle elezioni, non so perchè, gli detti il voto cambiando idea nell’urna a discapito dell’IDV.

Nelle sue parole, riscontro a volte anche pensieri giusti, ma l’idea continua di ipocrisia, incoerenza mi lasciano veramente la “foto” di un leader vuoto.

Pori noi: bisognerebbe darsi alla politica!!!

luca: convinto che altrove sia meglio?

penso che l’allenaza con l’IDV sia stata più perniciosa che inutile, e lo sia stato dal principio, quando di pietro non ha voluto “confluire” nel PD. Al PD manca il coraggio, all’IDV manca la coralità. Al PDL manca tutto, ma questo è un altro discorso…

Di Pietro raccoglie i voti di chi è schifito dalla nostra politica, ma non può e non sa andare oltre.
Veltroni è un buon giornalista, ma non è minimamente in grado di costruire un partito.

Il PDL ha la cosa che piace di più agli italiani: un capo che pensa a tutto lui.

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