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Meglio il culo di Carla della testa di Sarko

Massimo Gramellini, ormai eletto ad uno dei mie miti assoluti, oggi ha dato il meglio di sé.
Nel suo Buongiorno su La Stampa, Gramellini nota come tutti i media siano molto interessati a commentare la bella moglie del presidente più che le azioni del marito.
Così, tutti sappiamo che cappottino indossasse Carla, ma non tutti abbiamo saputo che Sarko non manterrà la sua promessa elettorale di ritirare le truppe francesi dall’Afghanistan.

La colpa è insieme dei giornalisti e dei lettori ed è riassumibile con una parola: pigrizia.
Tutti ci lamentiamo del pessimo stato in cui versa l’informazione italiana, ma in pochi sono quelli che hanno veramente la volontà di approfondire le notizie.

[…]
Siamo tutti scemi, giornalisti e cittadini? E’ un’ipotesi da prendere in considerazione. Più che altro, però, siamo di fretta. Per poterci soffermare sulla retromarcia afghana di Sarkò bisognerebbe prima essersi domandati dov’è Kabul e cosa sia successo ultimamente da quelle parti. Processi logici che richiedono fatica e soprattutto tempo: almeno un minuto di mente sgombra. Impresa improba con il bambino che piange, la vicina che rompe, il telefono che squilla, l’appuntamento che incombe. Così uno si accontenta di sfogliare il mondo come un giornale a fumetti: attraverso immagini e foto, indignandosi moltissimo per lo scadimento dell’informazione, ma concedendosi solo nei giorni di festa il brivido di spingersi fino alle didascalie.

Luca

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