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Il trolley di Amici

Sono spalmato con la schiena sul finestrino del bus, le gambe che invadono la corsia centrale.
Mi leggo un libro.
Sono distratto da tre tipi che sono dietro di me (un ragazzo e due ragazze).
Diciamo che potrebbero avere meno di 20 anni, forse sono matricole all’università.

Lui è vestito molto alla moda, con occhiali vistosissimi bianchi (anche se sembrano quelli del primo Ruggeri).
Il totale del valore del suo abbigliamento, compreso di accessori, credo superi di gran lunga il mio stipendio mensile.

Parlano di varie cose.
Lui dice di essere un fan accanito di Uomini e Donne, la trasmissione dei tronisti e delle troniste.
E’ un fedele frequentatore del forum dedicato alla succitata trasmissione TV.

“Sai, mi sono comprato il trolley di Amici“, se ne esce all’improvviso.
“L’ho pagato 600 €, ma ne costava 1.200. L’ho preso usato”.

La ragazza che le sta accanto cosa le risponde?
Io avrei detto: “Sei un dannato imbecille. Non potevi buttar via meglio i tuoi soldi?”
Invece lei, con tono piatto, gli chiede: “E’ rigido o morbido?”

Ho trattenuto a stento la tentazione di girarmi, mandarli a fare in culo e dire che loro rappresentano la dimostrazione vivente che l’Italia è un paese destinato alla distruzione.

“Comunque il trolley della prima serie è il più bello di tutti. Insuperabile!”

Ecco, appunto.
I barbari sono alle porte.
Chiudetevi in casa.

Luca

10 risposte su “Il trolley di Amici”

Hehe, condivido l’amarezza… Il finale del tuo post mi ha fatto pensare a questo. Se non l’hai letto, te lo consiglio, magari senza prenderlo per oro colato nella sua totalità. Mi ha aiutato a capire alcune cose che faticavo a spiegarmi. Tipo i trolley degli Amici di Maria De Filippi 🙂

qualche giorno fa parlavo con un cliente sulla situazione economica: la tipica domanda “come andiamo?”
lui mi risponde: “c’è una cosa che non capisco: danno risultati della crescita come se ci fosse qualche settore che tira. ora – a sentire in giro – non ne senti neanche uno…”

ora ho scoperto che a tirare è il settore dei prodotti per idioti. che corrispondentemente affossa il potere d’acquisto delle famiglie italiane.

credo che un mezzo commento simile a quelli da te previsti mi sarebbe scappato, fossi stato al tuo posto: purtroppo non sono molto capace di tacere

scrissi un post a suo tempo nel mio blog su simona del GF di non so quale edizione, che parlando con una delle fratelline, dichiarava: si questi stivaletti rossi (bellini per carita’) mi sono costati 1200 euro. E la cosa mi aveva turbato.
Mi e’ capitato di parlare con mio padre che si lamentava di avere crisi economica e dopo mezzo minuto entrava sua moglie con un paio di pantaloni cavalli da 1000 euri.

Sicuramente per me che vesto al mercato, e compro solo le scarpe da tennis firmate perche’ sono le mie fedeli compagne di avventura tutto questo e’ esagerato. Ma mi chiedo che educazione abbia avuto quel ragazzo dai propri genitori. Forse lo stesso che mio padre e sua moglie hanno dato alle mie sorelle?
A volte rabbrividisco ma penso che molta colpa la abbiano questi genitori che non educano. Chi glieli ha dati i soldi al tizio per comprarsi 600 euri di trolley?
Ma poi.. questo viaggia con un trolley con scritto amici? Oddio..

che poi per curiosita’ l’ho cercato ma non l’ho trovato da nessuna parte.

Mi sono fatta la stessa domanda che si è fatta Elena ma poi mi sono chiesta anche: lo sa questo giovane pulzello quanto tempo ci vuole a guadagnare 600 Euro? Chiaramente, mi sono risposta di no. E credo che sia proprio questo il punto.

Se questi sono il futuro dell’italia, tanto vale fallisca, almeno si resetta tutto e via

Una triste notizia:
ieri si è spento Arthur C. Clarke nella sua casa in Sri Lanka. Ha vissuto per 90 anni e ci ha regalato capolavori di fantascienza come il celeberrimo “2001: Odissea nello spazio”. Clarke fu il padre dell’idea che portò all’utilizzo di satelliti geostazionari per le telecomunicazioni.

Ieri mattina si. Persone che hanno scritto la fantascienza immaginando cio’ che ora e’ realta’ in parte.

Non lo conoscevo dal lato umano, come scrittore era un genio.

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