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Polemiche sterili

Non ho condiviso la scelta di negare il funerale a Welby.
Credo sia stata usata poca misericordia.

Imbastire però una polemica sul fatto che la moglie dell’agente del SISMI, morto ieri sera, si sia sposata “In Articulo Mortis” con il suo compagno mi sembra pretestuoso e sterile.

Sbaglia Ivan Scalfarotto a usare questa occasione per denunciare la sudditanza dei cittadini italiani ad un Papa Re.

Dice invece una stupidata Brodo Primordiale, secondo il quale la donna si sarebbe sposata per poter partecipare al funerale del marito.
Perché quando vai ad un funerale ti chiedono lo stato civile?
Mi sembra si stia alzando un polverone inutile.

L’Italia sarà anche un paese poco laico, non l ‘ho mai messo in dubbio, ma mi sembra che in questa occasione in molti abbiano perso un’occasione per stare zitti.
Compreso Prodi, che ha detto: “E’ un figlio caduto per tutti noi”
No, è un uomo caduto in una guerra inutile, iniziata e portata avanti per realizzare oscuri piani intessuti dai nostri governanti, Prodi compreso.
Il padre di Lauria aveva dichiarato in un’intervista a SkyTG24, mai più ripresa:

Avrei delle denunce da fare, con una scritta: “Tutti assassini, Prodi e Berlusconi”.
Per questo non sono andato a Roma, se no lì mi arrestano. Anche se sono venuti a prendermi per portarmici.

Le polemiche facciamole, ma non contro la Chiesa che in questo caso non c’entra proprio niente.

Luca

20 risposte su “Polemiche sterili”

condivido il tuo sdegno…

penso anche che ormai si sia perso il rispetto per i morti.

il caso Welby è stato un caso evidente (la tempesta mediatica ha determinato le scelte di tutti)

nel caso D’Auria, qualcuno ha usato il matrimonio “in articulo mortis” per invocare i pacs. Ma tanto, questi sono sposati da venticinque anni: che vuoi che capiscano del desiderio di sposarsi di una coppia?

Premesso che di quello che dice Scalfarotti non credo che gliene freghi niente a nessuno, mi sono comunque letto quello che dice e francamente l’ho trovato incomprensibile, pieno di rabbia repressa e nient’altro. Si vuol consentire l’eutanasia su qualcuno che, quando era cosciente, “aveva detto” di voler essere ammazzato nel caso in cui fosse ridotto in stato vegetativo, e si vuol negare il matrimonio a uno che “aveva sempre detto” di volersi sposare?
Mi viene spontanea una domanda: “a scalfaraotto, ma a te che te frega?”

la vedo in maniera diversa:
circa Welby mi pare che la tua espressione “si sia usata poca misericordia” sia un pò troppo minimalista. Se il papa rifiuta l’accanimento terapeutco (Corsera) ok, se lo fa Welby per cambiare solo una legge di stato, e non certo un dogma religioso, allora cicca. Qualcuno ha fatto notare che Pinochet i funerali religiosi li ha avuti.. A me questa non pare “poca misericordia” ma ragionare con due pesi e due misure.

Circa la moglie dell’agente del Sismi, credo che, se abbia sentito la necessità privatissima di sancire il suo legame con il compagno di una vita, ricorrendo al rito “In articulo Mortis”, ne abbia tutte le ragioni. Quello che reputo vomitevole (sì, vomitevole) è la propaganda mediatica montata intorno al caso: prodi che decanta le vitù patriottiche del caduto(teme forse di doverci spiegare bene cosa ci faceva lì l’agente?) e il clero che si affretta a porre il proprio sigillo di liceità sugli aspetti religiosi del caso. Ne traspare il gretto modello del perfetto italiano che dovremmo tutti seguire: valoroso ed ubbidiente servo dello stato da una parte, cattolico fervente dall’altra.
E tutto questo per coprire quello che nelle tue parole è solo una sporca guerra.

A parer mio la Chiesa le sue colpe e le sue connivenze ce le ha. Eccome.

@Davide Rabbini: non intervengo sulla questione di Welby. Ne hanno già parlato in troppi, ma è una situazione molto diversa rispetto a quella del Papa e di altri malati terminali.
Sull’agente del SISMI credo che nessuno possa entrare dentro i rapporti di una famiglia.
Io polemizzavo contro chi ha sfruttato l’occasione per fare dell’anticlericalismo un po’ sterile.
Mi sembra che tu faccia lo stesso.
Se lo sapevo, me ne stavo zitto.
Colpe e connivenze le hanno tutti, compresi io e te.

non voglio aprire ancora una polemica irriguardosa nei confronti dei morti, ma tutto il busillis sul caso Welby è se si potesse definire “accanimento terapeutico” la cura che gli era stata prescritta. Visto che – a mio parere con poca misericordia – si è definito “non accanimento terapeutico” la cura prescritta, la morte di welby è stata considerata eutanasia. Come cerco di spiegare sempre, fino alla noia, la Chiesa non ha potuto fare i funerali a Welby solo ed esclusivamente per questioni politiche, discutibili ma comprensibili. Vedere Pannella che dal pulpito gridava ai quattro venti che la Chiesa era favorevole all’eutanasia non sarebbe stato rispettoso del luogo di culto. Sono tuttavia convinto che il Padreterno nutra molta più misericordia di noi, e non abbia bisogno di quattro mura di pietra (ricordate che disse a David?…) per manifestarsi…

non ho mai sentito parlare di “cattolicesimo fervente” del povero capitano… ho invece sentito parlare di un “matrimonio desiderato e sempre rimandato”…

@Luca: daccordo, l’affare Welby meriterebbe una trattazione più ampia e dedicata per cui vediamo di fare le cose per bene e concentriamoci su una cosa alla volta.
Non sono sicuro di essermi fatto capire sul caso D’Auria, provo a riformulare: quello che non mi va giù non è la scelta privatissima della moglie, non è l’aspetto personale della cosa, quello che non mi va giù è l’aspetto mediatico, come la notizia è stata confezionata a nostro uso e consumo. La notizia non fa trasparire un caso dolorosissimo di lutto, nella notizia la dimensione umana non è centrale ma asservita a tutta una serie di imprimatur di carattere laico e religioso (In Articulo Mortis©)che hanno lo scopo di spostare il fulcro del ragionamento da “ma perchè è successo?” a “era un gran bravo ragazzo, è un esempio per tutti”. A me questa pare una chiara strategia mediatica che ha lo scopo di tranquillizzarci, di farci accettare la cosa omologandocela, insomma, ci hanno messo il bollino per cui dobbiamo restare tranquilli. E una tale strategia presuppone che le parti in causa (stato e chiesa) siano conniventi e concordino una stessa versione del caso.

Probabilmente è qui che non ci capiamo: nella diversa sensibilità con la quale ci interpretiamo la notizia.

@Davide Rabbini: posso anche essere d’accordo con te per quanto riguarda il pietismo con il quale affrontiamo sempre le questioni in Italia, ma non capisco in cosa sia connivente la Chiesa! In questo il tuo anticlericalismo mi sembra male indirizzato.

accetto volentieri le tue osservazioni, vorrei solo chiarire un punto: il mio non è anticlericalismo, anzi semmai l’opposto. Cattolico fino al midollo quale io sono, semplicemente non mi riconosco in una certa chiesa. La chiesa che vorrei non è quella di Ruini-Bagnasco, nè quella di Ratzinger ma piuttosto quella di Hans Küng e Martini. Da qui le mie critiche.

luca@

se fosse materialmente possibile ti offrirei una birra e ne discuteremmo a fondo seduti comodamente ad un tavolo, solo così riuscirei a spiegare come si deve quello che, mi pare, ho scritto due volte:

“prodi che decanta le vitù patriottiche del caduto(teme forse di “doverci spiegare bene cosa ci faceva lì l’agente?) e il clero che si affretta a porre il proprio sigillo di liceità sugli aspetti religiosi del caso.”

“E una tale strategia presuppone che le parti in causa (stato e chiesa) siano conniventi e concordino una stessa versione del caso.”

Fino ad allora nei tuoi prossimi post su argomenti del genere e, con il tuo permesso, cercherò di approfondire e chiarire il mio punto di vista

basterebbe fare esempi concreti, nomi e cognomi e si capirebbe tutto, no? Senza usare nomi collettivi quali Chiesa e clero, però… sennò siamo alla tautologia. Della serie: “sono conniventi perchè ho detto che sono conniventi”

Si, birra, si, dai. 🙂

E, poi, il tiro al cattolico è lo sport nazionale.
Anzi, mi pare che Scalfarotto con questo intervento getti la maschera!

Si era proposto come leader, come il nuovo che avanza, invece è capace si, ma di chiacchere da bar.

Allora, visto che le usanze della casa sono queste ti dirò che la stupidata l’hai detta te, e pure grossa:

1) Io ho parlato di poter partecipare ad un funerale o di avere la pensione di reversibilità (imparare a leggere please). Per la prima, tutti noi ricordiamo che in circostanze analoghe alla compagna di uno dei caduti di Nassiriya cui non è stato permesso di entrare alla celebrazione del funerale di stato e nemmeno alle successive messe di commemorazione, riservate ai familiari. Per il secondo punto non credo ci sia da spiegare.

2) Dove avrei io fatto polemiche contro la Chiesa, istituzione che mi lascia del tutto indifferente ma che in questo caso non c’entra nulla? Se mai la mia polemica era contro lo stato italiano, che non garantisce gli stessi diritti ai cattolici e ai non cattolici (perché la farsa del matrimonio in articulo mortis è solo per i cattolici, se la signora era atea si attaccava al tram e tirava forte).

@Carlo: tu non sai quali siano le motivazioni che abbiano spinto la vedova a sposare il suo compagno.
Dire, come dici tu:
“questa ridicola e umiliante farsa pretesca si rende necessaria per permettere a quella povera donna di poter andare al funerale del suo compagno o di godere della pensione di reversibilità.”
mi sembra un po’ avventato e stupido.
Perché non ne sai niente e a me è sembrato solo un modo per polemizzare si contro lo stato italiano, ma soprattutto contro la chiesa.
Se mi sono sbagliato, mi dispiace e mi scuso.
Resta il fatto che la stupidata l’hai detta.
Secondo me.

La presunta disparità tra cattolici e non cattolici discende dal cosiddetto matrimonio concordatario per cui lo Stato riconosce l’unione di tipo religioso e la recepisce nello stato civile. Teniamo presente che ciò non vale solo per il matrimonio cattolico. Vogliamo mettere in discussione anche questo? Esiste solo il matrimonio civile? Mi sembra un tema interessante. Resta fermo il fatto che nessuno di noi può veramente sapere le vere motivazioni di questo matrimonio.

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