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Gay si nasce o si diventa?

A me la campagna della Regione Toscana per combattere l’omofobia ha suscitato poche emozioni.
L’idea del bambino con scritto homosexual sul braccialettino non sprigiona in me ondate di sentimenti travolgenti.
Alcuni fedeli commentatori però mi interpellano, così vi dirò la mia.

Il messaggio della campagna a me sembra ghettizzante, come a dire che forse è bene segnalare chi è omosessuale da chi non lo è.
Non mi piacciono molto i segnali di riconoscimento, mi rimandano a periodi bui della storia.

Il mesaggio che la Regione Toscana voleva probabilmente diffondere è che omosessuali si nasce, non lo si diventa per un “capriccio”.
Io non so che dire.
Non so se omosessuali si nasca o si diventa.
E non capisco nemmeno che cosa cambierebbe saperlo.
So soltanto che gli omosessuali sono creature come me, degne di amore e di rispetto come tutte le altre.
Non so giudicare gli omosessuali, come non so giudicare gli eterosessuali.
Non è il mio compito.

Per la Chiesa una coppia omosessuale vive in uno stato di disordine, diciamo fuori dalla Grazia di Dio.
Vero. E’ lo stesso anche per coppie eterosessuali non sposate, per mariti che vanno a puttane e così via…
Ancora una volta non sta a me giudicare.

Siccome la tematica è scottante ed il fulcro della discussione non è sapere se sia giusta o meno la campagna contro l’omofobia, vi dico come la penso riguardo alcune battaglie storiche del movimento gay.
Sulla possibilità di adozione, beh sono contrario, per motivi che a me paiono ovvi, ma forse non lo sono per tutti.
Non sono invece contrario a forme giuridiche che garantiscano i diritti di una coppia gay.
Non il matrimonio, che è una cosa diversa.
Altre forme di tutela però credo che siano sacrosante.

In ogni caso sono contrario a qualsiasi forma di discriminazione.
L’omofobia è una forma di razzismo e come tale va combattuta.
Non dalla Regione Toscana, che forse farebbe bene a spendere meglio i nostri soldi.
Magari garantendo al bambino della foto un servizio sanitario migliore.
Contenti?

Luca

39 risposte su “Gay si nasce o si diventa?”

Lucacicca, hai superato te stesso! Quoto entusiasticamente dalla prima all’ultima parola!

bisogna saper essere pragmatici, luca:
se una campagna pubblicitaria controversa o suscettibile di diverse interpretazioni come tu hai spiegato, ha la forza di spingere te, cattolico, a una presa di posizione che va ben al di là del semplice commento alla foto ma che investe tout court la questione omosessuale
allora
questa è una pubblicità efficace che coglie nel segno perchè assolve alla sua funzione: far discutere.

Circa il costo effettivo della pubblicità in oggetto sulle tue tasche penso che sia (ahimè per voi toscani 😉 ) giustificatissimo nell’ottica di una futura riapertura del discorso DICO (cerchiamo almeno di assicurare al piccolo omosessuale della fotografia una vecchiaia dignitosa)

Mi permetto inoltre di cogliere una dissonanza tra le parole di buon senso che scrivi e che a parer mio costituiscono davvero il patrimonio da salvaguardare della cultura cattolica italiana e la posizione reale della chiesa cattolica: tu non sei omofobo, loro sì.

@luca,
con “loro” intendo tutti quelli che hanno il reale potere di decidere l’atteggiamento della chiesa nei riguardi della comunità omosessuale.

Per quanto riguarda l’esistenza di comunisti omofobi te lo confermo, ne conosco alcuni, ciò non toglie che in termini ufficiali, il defunto partito comunista aveva già risolto la questione omosessualità il secolo scorso.

condivido pienamente il tuo commento, dalla a alla zeta.

e mi fermo qui per evitare inutili dissertazioni che potrebbero sembrare polemiche.

Sui diritti degli omosessuali neppure mi esprimo perché condivido il parere di Luca ed aggiungo un sincero interesse per il “mondo” omosessuale. Trovo che in alcuni campi abbiano marce in più rispetto agli etero (vedi nell’arte).
Sull’atteggiamento del PCI, che da convinta comunista rimpiango, voglio però riportare alla memoria di tutti l’atteggiamento nei confronti di quella bellissima anima che era Pier Paolo Pasolini, isolato e gettato al pubblico ludibrio da quel partito a cui aveva dedicato tutto sé stesso ed aveva sacrificato un fratello diciottenne. E tutto perché era omosessuale (non violentava i ragazzini, ormai lo sanno tutti).
Questo solo per ricordare che la tolleranza (non dico il rispetto, figuriamoci!) è difficile, sempre e per tutti. O No?

Il post di silvia e’ molto bello. E’ il caso forse di ricordare anche il modo con cui stalin voleva risolvere la questione omosessuale il secolo scorso…

bellissimo il commento di silvia, anche se penso che il gay sia essere umano, come gli etero, e dunque la tanto conclamata maggiore sensibilità sia solo strumentale: una sorta di (discutibile) riconoscimento del mondo “altro”… sinceramente penso che i gay siano esattamente come gli etero: alcuni gioiosi, altri lunatici, alcuni estrosi, altri banali. Vedo da vicino alcune coppie gay, uno dei componenti è “artista”, ma mi pare che la sua sensibilità sia pari a quella di un carciofo. parimenti, sono convinto che la vena artistica di due bravissimi attori di teatro, branciaroli e servillo, sia indiscutibile e evidentemente “etero”…
silvia, grazie per avere affermato che rimpiangi il PCI. è un gesto di onestà intellettuale che pochi hanno il coraggio di fare…

Che bella discussione.
Ed io che avevo paura delle polemiche.
Devo soltanto chiedere scusa ad Elena che aveva inserito un commento che è stato inspiegabilmente mangiato dall’isteria tecnica di questo blog.

A Yetiste: sì, è vero che non bisogna fare discriminazioni né in male né in bene; sono daccordo con te sul fatto che siamo realmente tutti uguali, in ogni senso. Ho amici omosessuali con caratteri davvero difficili, però sul lato artistico rimango dell’idea che siano “avanti”.
Il rimpianto per il PCI, poi, è assolutamente onesto e concreto, ed ogni giorno si rinnova quando guardo la TV e mi accorgo che siamo “orfani” di padri, che nessuno ce la fa ad uscire dal pantano e mi ritornano alla mente le facce di alcuni, straordinari militanti.

In me il rimpianto del PCI si confonde con quello di un’età ormai andata… Però più che rimpiangere il PCI (che in fondo era una grande Chiesa laica), rimpiango Berlinguer…
Tornando al tema principale, lucacicca, il tuo messaggio di partenza ha fatto sì che si stemperassero ab origine eventuali polemiche. Spero sia chiaro, comunque, che essere contrari al matrimonio gay non vuol dire essere omofobi

@Silvia: sei fantastica. Quando ti sento parlare provo le stesse emozioni del paleontologo che scopre un fossile vivente… 😉
Te non sei comunista così, sei COMUNISTA COSIII’

Condivido l’opinione di Delprà sul discorso “principale”

Silvia, concludo l’OT sul PCI: pensa che provo la stessa sensazione dall’altra parte del fiume… mi mancano i “sani” nemici… come non rimpiangere i vari Pajetta e Natta?… soprattutto davanti a questo marasma (io rimpiango anche i vari andreotti, Moro, Fanfani ed Almirante… ma forse è perchè sono ancora legato alle “tribuna politica” dei primi anni ottanta, un po’ come – normalmente – si è legati a Lady Oscar o Heidi…

Condivido il rimpianto sulla generazione politica precedente. Allora erano soltanto corrotti e mafiosetti, ma hanno risollevato l’Italia da una guerra devastante. I politici di oggi hanno gli stessi difetti dei loro predecessori, ma in più sono anche incompetenti e non hanno il benché minimo senso dello stato. Salvo eccezioni.

@p Delprà. mi preme fare una precisazione: io non sostengo che l’atteggiamento del vaticano nei confronti della comunità omosessuale sia omofobo perchè impedisce a questi di sposarsi. L’atteggiamento della chiesa è per me palesemente omofobo perchè contrario ai DICO che sono una normativa non di carattere religioso ma bensì giuridico:

« È difficile dire dei no, porre dei paletti in ordine al bene quando viene a cadere un criterio oggettivo per giudicare il bene e il male, il vero e il falso. Se l’unico criterio diventa quello dell’opinione generale perché dire no, oggi a forme di convivenza stabile alternative alla famiglia, ma domani alla legalizzazione dell’incesto o della pedofilia tra persone consenzienti? »

(Angelo Bagnasco, Genova, incontro con gli animatori della comunicazione della diocesi, 30 marzo 2007)

Non contesto il fatto che la chiesa si arroghi il diritto di proibire agli omosessuali di celebrare uno o più riti religiosi propri del cattolicesimo, non sono semplicemente daccordo sulle ingerenze della chiesa anche in materia civile, anche e sopratutto quando queste ingerenze si trasformano in riuscitissimi tentativi di ghettizzazione sociale.

La cifra della decadenza dell’odierna classe politica italiana si misura anche in questa incapacità di opporre al vaticano non un pensiero forte, ma almeno un pensiero indipendente.

@Davide Rabbini: La Chiesa dice la sua. Sono i politici che poi possono o non possono ascoltarla. Un parlamento laico dovrebbe considerare le opinioni di tutti e poi legiferare. I nostri politici, per guadagnarsi il voto di gruppi di cattolici, accondiscendono alle richieste del Vaticano in modo acritico. In generale credo che venga dato troppo peso alle dichiarazioni dei vescovi.

@luca.

Il politico dovrebbe essere messo in grado di dire la sua non solo per accontentare il maggior numero di elettori, ma anche per imprimere alla società civile quell’impulso (a volte ideale) di carattere laico che ha lo scopo di migliorare la nostra vita.

Non necessariamente il miglioramento delle nostre condizioni di vita devono avere un imprimatur di carattere religioso. Sono semplicemente ambiti diversi. In caso contrario si parla di Teocrazia.

Il fatto che i vescovi scelgano di commentare proposte di legge per emendamenti giuridici è la prova che il vaticano è interessato ad uno status politico con lo scopo ultimo di condizionare l’ambito civile di noi italiani.

Il problema sta qua, tu in quanto cattolico e senza (che io sappia) alcuna rilevante posizione politica, puoi permetterti opinioni e giudizi tuoi personali (e comunque parzialmente in disaccordo con quelle di Bagnasco).

Quando invece parla bagnasco o ratzinger la cosa è diversa e non così facile come la fai tu, perchè questi non dicono semplicemente la loro ma esprimono giudizi anche e sopratutto politici che condizionano le prestazioni già abbastanza scadenti dei nostri governanti, e, in ultima analisi la qualità della mia e tua vita.

Tenuto conto del paesaggio che ti ho sommariamente descritto ci andrei piano con affermazioni semplicistiche quali “la chiesa dice la sua”

Premesso che stiamo lentamente, inesorabilmente uscendo dal seminato, trovo l’opinione di Davide Rabbini contestabile. In un’ottica di sano pluralismo e vera laicità, tutte le opinioni devono contribuire alla ricerca del bene comune, anche quelle di chi si dichiara appartenente ad una fede religiosa. Se un Vescovo dice di essere contrario alla pena di morte, lo dirà in compagnia di tante persone che religiose non sono. Ci sono laici che sostengono il diritto alla vita con motivazioni laiche (si pensi alla celebre intervista di Norberto Bobbio prima del referendum sull’aborto) e in questo si troveranno in compagnia di tante persone che si richiamano a valori religiosi.
Anche il politico che deve legiferare, lo farà avendo in mente il bene comune (secondo il suo intimo convincimento e non per direttiva del partito) e se questo, per esempio, coincide in tutto o in parte con quello che sostiene la Chiesa, non per questo va accusato di subalternità. Analogamente ogni cittadino, cattolico e no, Vescovo o casalinga, ha la facoltà di illustrare la sua visione delle cose per contribuire al dibattito nella società. Il condizionamento dei politici è un problema diverso che altrove, magari, vede la subalternità dei politici alle lobby delle armi o del nucleare, ecc.
Tornando al tema principale (di nuovo), non è in questione il matrimonio religioso, ma quello civile. Ribadire, come ha recentemente fatto il Ministro Amato, che il matrimonio civile è tale solo tra un uomo e una donna non è sinomino di omofobia (come qualcuno dice) ed è una posizione assolutamente laica.

p Delprà@ attenzione a non fare confusione: io non ho formalmente nulla contro Amato che, in quanto politico e cattolico, si dichiara contro i DICO.
A me non va bene che sia Ratzinger o bagnasco a farlo perchè non li ho eletti per legiferare e sono del vaticano, paese col quale l’italia si è accordata nel 29 (i famosi patti lateranensi).
Altra precisazione: l’impulso a legiferare del politico per come lo intendo io nel precedente commento non deve semplicemente essere condizionato dalle direttive del partito, ma dovrebbe essere anche e sopratutto mosso da una forma più alta, super partes, di eticità che ha come fine ultimo il benessere dell’uomo. Guarda che la politica non è un male necessario, sa essere una gran cosa.
Per quanto riguarda l’omofobia della chiesa mi sono già espresso. Abbiamo semplicemente opinioni differenti.

PS trovo interessante il tuo non rivolgerti a me direttamente ma l’utilizzo della terza persona 😉

Beh, non sono al corrente di eventuali regole di “bloggalateo” e quindi essendo non un dialogo privato, ma in un certo senso pubblico ho usato la terza persona, anche come forma di riguardo. Va bene anche la forma diretta del tu, ovviamente.

Comunque, guarda che Bagnasco è un cittadino italiano come me e te e, fino a prova contraria, non legifera, esattamente come me e te. Se tu parli, io parlo, anche Bagnasco parla, ci mancherebbe!

Sulla politica, la frase che ho messo tra parentesi fa proprio riferimento a quel “foro interno” che qualcuno definisce coscienza che non potrà mai essere coartata da alcuno, nè partito, nè Chiesa, nè Imam.

@p Delprà

ti invito ancora una volta a non fare confusione: il fatto che Bagnasco abbia cittadinanza italiana o meno non inficia (sto cercando di eguagliare il tuo “coartare”, si vede?) il discorso di fondo, e cioè che nel merito della sua dichiarazione omofoba, rappresentava il vaticano.

PS sono commosso da tanto riguardo nei miei confronti, ma davvero non me lo merito, dammi pure del tu.

dunque.. saro’ breve perche’ Luca mi ha censurato ieri e sono profondamente offesa 😛 (scherzo).

Io sono daccordo alla frase: ma poi cosa cambia se ci sono nati o ci diventano? Per me nulla.

Un gay e’ un uomo a cui piacciono persone dello stesso sesso. Niente di più e niente di meno. Piu’ artisti, più sensibili, bah non lo so, ogni individuo è un mondo a se, che prescinde dalle proprie inclinazioni sessuali.

Pero’ la trovo una nota stonata chi mi dice: sono uguali, non c’e’ differenza ma non possono fare questo, quello e quell’altro.
Del tipo: io non sono razzista ma gli albanesi sono proprio storia a se (ok sto estremizzando).

Beh se li consideriamo alla stessa maniera degli etero, non gli poni dei limiti, non dici che non si possono sposare in chiesa (se si amano perche’ non dovrebbero volere la loro unione benedetta dal signore e vivere il loro rapporto all’interno della loro famiglia cattolica), ne’ che non possono essere una famiglia. E’ una contraddizione in termini.

La mia posizione? Un uomo è diverso dall’altro: ha le proprie convinzioni politiche, le proprie fobie, le proprie passioni. Che sia gay o etero non la considero una cosa che lo classifichi. E tutti gli uomini sono fratelli, per come diceva gesu (credo che lo dicesse insomma..) E tutti gli uomini sono uguali (questo lo dovrebbe dire la legge). Ergo non ci sarebbe manco da discutere su pacs, dico, matrimoni, adozioni.. se si partisse dal principio che siamo tutti uguali nessuna discussione dovrebbe avere senso.

E se in questo la prima generazione e la seconda di bambini ci deve risultare traumatizzata da modelli familiari non convenzionali ben venga.. ma proprio ben venga. Risulterebbe una società piu’ vera. Io mi ritengo fortunata che mio figlio vivrà altre realtà e vedrà uomini amare altri uomini e donne amare donne. Perche’ avrà la possibilità di non essere condizionato dai modelli che ci propina la nostra società che devo dire fa proprio bella non e’. Visto che il modello etero ha portato a questo chissà cosa porterebbe invece la confusione e i mille colori delle differenze 🙂

u mi sono dilungata.. se perdo anche questo mi rifiuto di riscriverlo.

elena

p.s. per chi mi conoscesse oggi ho superato una materia e sono a -4 con l’università.. lo volevo urlare al mondo 🙂

@Elena: le congratulazioni sono d’obbligo.
Sul merito della questione, ci sarebbe molto da dire.
Diciamo che la Chiesa cattolica riconosce nell’amore tra un uomo ed una donna anche il mezzo con il quale Dio genera nuova vita. Credo sia questa la cosa che fondamentalmente rende il matrimonio tra omosessuali inaccettabile per la Chiesa.
L’adesione ad una fede implica l’accettazione di certe norme. Questa è una di quelle, ma ce ne sono tante altre.
Se poi vogliamo discutere le norme e chi le ha redatte, ok, ma qui si esce dal seminato.
Temo di non avere i mezzi per affrontare la questione… 😯

condivido pienamente gli interventi di delpra e di Luca…
Ancora non capisco perchè se parla il professore di diritto industriale alla Università Cattolica di Milano di bioetica (evento successo, me presente), ha diritto di esprimersi, mentre se parla un vescovo non ha diritto perchè potrebbe influenzare le menti dei politici…
non è un atteggiamento discriminatorio?

si luca e’ una norma che conoscevo. Una coppia sterile non puo’ sposarsi in chiesa esaurendosi il fine di generare una nuova vita? Domanda pleonastica lo so che puo’ 😛

Io credo che semplicemente questa e’ una di quelle norme scritte dall’uomo per l’uomo e non parola di Dio. Ma non a caso tu sei cattolico e io no 🙂

@yetiste. Vedo con piacere che dopo una prima incomprensione troviamo alcune sintonie.
@lucacicca, veramente le questione del matrimonio secondo la chiesa cattolica va al di la’ del discorso procreativo. Questo infatti, paradossalmente,e’ un tema che attiene più alla legge civile che a quella divina. Infatti ha ragione Elena quando fa l’esempio della coppia etero sterile. La differenza sessuale richiama l’alterita’ dio-uomo e quella correlata cristo-chiesa. Ma qui si entra su temi che non so se e’ il caso di approfondire…

io ammetto la mia ignoranza.. devo fare un corso di catechismo in 25 comodi fascicoli.. e poi magari andare da un rabbino, da un monaco buddista, da un musulmano. E poii sarei una donna seriamente più completa e aperta alle mille discussioni.

@elena: ma si, dai, sono quelle chiacchiere da bar, del tipo: chi siamo, da dove veniamo, perchè siamo fatti così, qual è il nostro destino, che ci siamo a fare qui… roba inutile, superata. Hai ragione tu, facciamoci una risata e poi via! verso il futuro radioso! “E se in questo la prima generazione e la seconda di bambini ci deve risultare traumatizzata da modelli familiari non convenzionali ben venga.. ma proprio ben venga” Ma sì, il mito dell’uomo nuovo, costi quel che costi.
Mi sa che nel XX secolo qualcuno ci aveva già provato, però…

delprà: vedo che le affinità aumentano notevolmente…

temo sempre che si abbia una concezione distorta di normalità… secondo me, l’anomalia deve essere riconosciuta e non discriminata. e già sarebbe – se fossimo onesti fino in fondo con noi stessi – un passo avanti rispetto alla “concezione naturale”…

paolo forse sono stata fraintesa, ma chi siamo, da dove veniamo.. non le considero chiacchiere da bar, vorrei prepotentemente dare una risposta, ma per farlo dovrei andare (magari detto con troppa ironia) a conoscere e vivere tutte le religioni del mondo, visto che non posso fermarmi al cattolicesimo, poiche’ ho troppa stima nel buon dio per credere che abbia lasciato le sue volontà a degli uomini cosi.. Gesu commenta il tempio dei farisei e Dio non vede nella sua illuminata esistenza cosa avrebbero fatto poi gli uomini 2000 anni dopo?
E purtroppo rimane sempre in me la convinzione che anche se fossi un esperta teologa, delle religioni del mondo, non troverei le risposte. Non esistono. Ci vuole la fede in qualcosa.
E io la fede cieca non riesco a concepirla. Non quando non mi sembrano parole di Dio quelle a cui devo o dovrei credere.

Yetiste il problema e’ uno per me. Non le riesco a vedere come anomalie perche’ le vivo nella normalità della mia esistenza. Nella mia famiglia, tra gli amici. Ho pensato a lungo alla cosa. Non riesco a trovare differenze. Solo un banalissimo e centralissimo problema di allineamento sessuale. E della vita sessuale di mio zio, o di mia sorella, non me ne frega poi molto.

E vedo molti omosex che sarebbero degli ottimi genitori.. Altri che non lo sarebbero per niente. Come nella sfera etero del resto.

Si Paolo ben venga. Tanto i miei figli saranno traumatizzati da guerre, omicidi, stupri, intolleranza, e tutto il peggio che posso immaginare, almeno quello sarebbe un trauma costruttivo. Volere il bene dei miei figli puo’ significare anche volere per loro una crescita con la mente piu’ aperta.

@elena. Grazie per la risposta, pacata e chiara. Forse sono stato un po’ pesante e temevo giuste reprimende.
Però… la tua ultima frase mi ricorda il ragionamento che ogni tanto qualcuno fa quando dice che per risolvere le cose ci vorrebbe un’altra guerra…
Per il resto, inutile dire che non è in gioco il concetto di ottimo genitore o cattivo genitore, ma quello ontologico dell’essere umano, costitutivamente maschio e femmina. Ma qui mi fermo perchè so che non siamo d’accordo.
Grazie mille per il bel confronto

e io sono il VERO CastenasoForever e dichiaro che quello che commenta a nome mio è uno stronzo. Non sono gay e questo che si diverte a commentare a mio nome in ogni blog gay mi sta alquanto scocciando…

Va beh, che vi devo dire?
Diciamo che il prossimo che commenta con questo nick finisce direttamente nel cestino, visto che anche chi ha inserito il commento di rettifica ha messo una email falsa…

Purtroppo non siamo in un paese civile (grazie a vaticano e politici), se no, non ne avremmo avuto bisogno…
Il messaggio va alla stragrande maggioranza di persone che credono che gay sia un capriccio, una perversione… o peggio…
Gay si nasce.PUNTO
Come si nasce etero, coi capelli rossi ecc…
Gli adolescenti omosessuali in Italia, sono sottoposti a continui pregiudizi, subiscono offese anche dalla famiglia (che non si rende conto del male che puo fare anche con una semplice battuta…), non si possono difendere.

Buon anno nuovo…

Sono fuori dal coro… ma siamo in un paese libero no? a mio parere gay è sbagliato, non possono esistere, li vedo come un crash del sistema chiamato Vita, un pò come gli errori in windows… sbagliati per vari motivi, primo su tutti è un unione che non porta a niente secondo punto…. è tutto l’universo che li rende sbagliati, mai sentito dire che gli opposti si attraggono? e due uomini, o due donne, non sono opposti!! poi tra la loro unione nasce qualcosa di grottesco, antisociale e si va a perdere quell’idea di famiglia, di unione che i nostri padri ci hanno insegnato!!
Non capisco come si possa essere d’accordo, cosa porterà nel futuro tutto questo liberalismo?

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