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Il domenicale di Don Giuseppe Acampa

Ormai è diventato un appuntamento fisso.
Quasi ogni Domenica la cronaca fiorentina del quotidiano La Repubblica ospita un retroscena a firma di Franca Selvatici su Don Giuseppe Acampa.

Don Acampa è l’economo della Arcidiocesi di Siena accusato di aver provocato un incendio doloso negli uffici dell’archivio della Curia.
Ne ho già parlato altre volte.

Non capisco perché tutto questo interesse per il caso senese, considerato che la cronaca fiorentina de La Repubblica non si occupa quasi mai della nostra città.
Però ne sono felice perché i quotidiani senesi non hanno dato molto spazio alla vicenda.

Nell’articolo di oggi vengono rese note altre intercettazioni telefoniche, risalenti all’Ottobre 2006, nelle quali Don Giuseppe avrebbe rivolto a Franco Nardi, l’archivista che lo stesso Don Acampa avrebbe accusato dell’incendio, le seguenti parole:

Stai tranquillo, tanto non hanno indizi e brancolano in alto mare. […] Devono chiudere.

Secondo la giornalista di Repubblica questa asserzione sarebbe diventata un indizio contro di lui perché Don Acampa è, insieme alla Curia, la parte lesa di questo incendio e sarebbe stato suo interesse vedere individuato il responsabile del rogo.

Un altro indizio pesante a carico dell’economo sarebbe legato al ritardo con il quale avrebbe dato l’allarme e chiamato i vigili del fuoco.

L’unica persona che potrebbe fugare i dubbi è Don Giuseppe che però ha scelto fin dall’inizio di non parlare.
Non resta che aspettare il processo.
Con l’amaro in bocca, però.

Perché ci dispiace che i cattolici senesi siano stati lasciati al margine, senza che nessuno dei nostri pastori pensasse a dare spiegazioni e rassicurazioni al suo popolo.
Andiamo avanti come se niente fosse successo.
A noi non resta quindi che restare così, a bocca aperta, inebetiti, in attesa che un giudice pronunci una sentenza che, qualunque sia, non ci ripagherà della delusione vissuta.

Luca

34 risposte su “Il domenicale di Don Giuseppe Acampa”

è sempre bello parlare male della chiesa nei mesi estivi, quando non si sa come riempire le pagine della cronaca cittadina. E’ un’ottima alternativa al delitto, alla fornicazione di massa (o del vip con la donzelletta che passeggia alle cascine – in alternativa al sunset boulevard)…

Mi astengo su ogni giudizio nel merito (non ho seguito la questione…): è giusto che – nel caso quest’uomo abbia sbagliato (monsignore a trentott’anni: ne ha di santi in paradiso) – l’intera città lo sappia e che la Curia prenda i necessari provvedimenti punitivi, insieme a quelli che intrapprenderà il tribunale… è sbagliato che qualcuno continui a rimestare una minestra che ha dato – per ora – il necessario gusto…

Scusa Yetiste, ma non si può sempre accusare i giornalisti.
Che Repubblica stia portando avanti un campagna contro la Chiesa è vero, ma in questo caso non c’entra nulla.
Siamo di fronte ad un caso di cronaca importante che ha riguardato uno dei prelati più in vista nella chiesa senese.
Non si può non parlarne.
Altrimenti siamo all’omertà.

mi sono spiegato male…

ribadisco la necessità di parlare dell’argomento… ma se è un sermone domenicale continuo e costante, senza che ci siano nuovi effettivi sviluppi, mi pare che non abbia altro senso che trovare un argomento di scandalo, più che di informazione.

Scusami, lo puoi postare questo aeticolo di repubblica per favore? (è del 8 agosot, se non sbaglio) è da tempo che lo cerco ma non ci riesco!

Grazie

Questo sito diventerà il nuovo spazio virtuale di discussione sul tema? lo chiedo perchè sulla UAAR non fanno più lasciare messaggi. Sembra che si siano impauriti…o siano stati impauriti…

difronte a tanto chiaccherare ritengo che mettersi da una parte e lasciare che i fatti facciano il proprio corso sia un comportamento responsabile.
Per il bene della Chiesa senese, sarebbe necessario che la Curia con il proprio pastore in primis, in maniera discreta, come richiederebbe sia il ruolo che il protocollo, si allontani dal “chiacchericcio”.
Il prelato al centro dell’uragano è oramai “troppo chiaccherato”, al fine di ridare serenità alla comunità cattolica senese, è il caso che prenda rotta per altrove!!!

Io questa politica dello spostamento non la condivido.
Prete pedofilo? Lo spostiamo da un’altra parte.
Prete accusato di aver incendiato l’archivio diocesano? Lo spostiamo.
Così i problemi se li beccano altri…

Io penso che dobbiamo attendere soltanto il processo.
E’ chiaro che la scelta di confermarlo nel suo ruolo per altri cinque anni è stata quantomeno un’imprudenza.

I problemi (e Don Acampa è un problema) non devono beccarseli altri. Devono essere sradicati! Se viene tolto dal territorio non avrà più le influenze e le tutele politiche locali e non avrà più modo di nuocere alla comunità.
Poi è chiaro che la magistratura deve fare il suo corso ma anche la Chiesa deve fare la sua parte.
Non è il caso che si continui a parlare e a leggere di questa “sarabanda”. Anche oggi il Corsera ne parla. E’ il caso che qualcuno taccia e si metta da parte.

è proprio per questo che devono saltare entrambi oramai è tempo di metterli a contare le penne uno in Brasile è l’altro nell’Africa nera

Pietro non sono d’accordo con te. Un vescovo non è un allenatore di una squadra di calcio, che si può far saltare quando ci pare.
E’ il pastore di un’intera comunità e non può essere rimosso in due balletti, senza che questo generi traumi.

una cosa è il ruolo di un vescovo
altro i comportamenti agiti da una persona che ricopre quel ruolo
i traumi alla comunità senese vengono generati quotidianamente con le azioni di questi due prelati (ci sono diversi casi da citare)
non è il primo caso di “rimozione” per cui, prima di continuare a fomentare il “chiechericcio” sulle figure di queste due persone è bene ristabilire ordine e serenità

Il Vescovo Buoncristiani, a mio modesto parere, non si è mai integrato con la realtà senese. Non si è integrato per sua volontà. Don Acampa è invece un ottimo PR. Io vorrei andare oltre le semplici notizie di cronaca, oltre le indagini e oltre la valanga di sentenze già preparate… Il fatto è che la chiesa senese perde i pezzi: il pastore non si cura affatto delle sue pecore. Sono d’accordo che trasferimenti e “trombature” servano a poco. Rimane il fatto che Siena è una città che ragiona così: se sei dalla parte giusta, tutto ti è concesso, tutto va bene, tutto si aggiusta, a tutto c’è rimedio. Se non sei da quella parte, invece, non trovi neanche lavoro. Non ti resta che pregare. Eh eh…
Benvenuti a LobbyLand…

Conosco Giuseppe Acampa da otto anni, è stato mio professore di teologia ed è un amico vero. Le accuse che stò leggendo qui mi fanno molto male al solo pensiero che state giudicando una persona che non conosciete. Giuseppe ha il coraggio di dire senza mezzi termini quello che pensa e agisce in quello che crede. Quante persone all’interno di una comunità relativa e soggettiva riesce avivere per quello che è senza doversi abbassare ai compromessi di una società puramente consumistica?
Tutto potete dire, ma non potete accusare una persona senza fatti e prove.

@Marinella: per quanto mi riguarda non ho fatto nessuna accusa. Parlaii di questa storia nel blog perché la stampa senese era completamente silente e mi sembrava che stesse scendendo un velo di indifferenza sulla vicenda. Le mie uniche perplessità sono rivolte alla scelta di confermare Don Giuseppe nel suo incarico, mentre sarebbe stato più prudente sospenderlo fino alla conclusione del processo.
Sulla persona di Don Acampa non ho nessun giudizio da formulare, probabilmente lo conosci meglio te di me.
Un solo appunto: dire sempre quello che si pensa non è di per sé un pregio.
Come vedi non accuso nessuno.
E comunque tranquilla, già non ne parla più nessuno…

non so se lo sapete, ma oggi (27 maggio) sono stati ascoltati i testimoni sull’accusa di truffa a carico di don Giuseppe Acampa. All’unanimità i testimoni hanno scagionato don Acampa, mettendo in evidenza la sua partecipazione del tutto marginale nella decisione di vendita ad un imprenditore. Insommma, il castello accusatorio è stato smontato come un castello di carte da gioco. Il vero scandalo è stata la gogna giudiziara e mediatica

non mi pare che sui media, nemmeno quelli locali si sia fatta una “gogna”, tanto che molta gente a siena non ne ha saputo quasi nulla…della “gogna giudiziaria” poi non ha senso nemmeno parlarne: se uno è indagato, sottoposto a giusto processo e poi scagionato, questo fa parte della giustizia e non ci vedo nulla di scandaloso

@Giovanni: anche tu ti sei fatto contagiare dalla disinformazione senese. Ieri non è stato smontato nessun castello accusatorio, sono state rese alcune testimonianze a favore di Don Acampa. Il processo è stato rinviato al 10 Dicembre.
Ovviamente, ricevere per regalo un Audi dalla persona alla quale si è svenduto un palazzo storico è soltanto un caso.

si da à il caso che sono meglio informato di te. Ieri c’ero.
Il bello è che le testimonianze erano così lampanti da rendere quasi inutile il verdetto.
I testimoni hanno chiaramente affermato che non c’è stata nessuna influenza di don Acampa sulla vendita, a parte recapitare l’offerta. Il prezzo era congruo a parere unanime dei testi. Non ho capito se cerchi la verità o la calunnia servendoti solo di informazioni superficiali per gettare fango. rivordati che ci sono i diritti dell’innocente. Ricorda che può sempre venite per tutti il momento di essere ingiustamente sospettati.

avendo avuto occasione di conoscere don giuseppe acampa e avendolo sentito in questi mesi e condiviso la sua sofferenza, aggiungo: provare per credere

Io sarò meno informato di te, ma la notizia è che il processo per truffa a carico di Don Acampa sarà fatto ed inizierà il 10 Dicembre 2008. Se non ci fossero state evidenze sufficienti, non sarebbe stato rinviato a giudizio.
Ha contribuito a vendere a prezzo più basso di quello di mercato un immobile.
Dopo la vendita si è fatto recapitare un Audi A3 intestata all’acquirente dell’immobile.
I sospetti di truffa nascono da queste coincidenze.
Ovviamente, mi auguro che Don Acampa sia innocente.

mi dispiace che tu abbia dei preconcetti:

dai per scontato che l’immobile sia stato venduto ad un prezzo più basso di quello di mercato: ieri tutti i testimoni hanno detto il contrario

dai per scontato che don Acampa abbia fatto abbassare il prezzo: ugualmente negative le testimonianze di ieri

Io provo a non avere preconcetti.
Ma te hai dimenticato di dire che il processo non è chiuso e si farà.
Diciamo che quelle di ieri non erano testimonianze
propriamente disinteressate.

Il cardinal Martini, mette alla luce quelle controversie che da molti anni con gli amici avevamo notato e molte volte schifato.
Io non posso sapere se ciò che è stato contestato a don Acampa sia vero, ma so di per certo che gli atteggiamenti esagerati e a volte sfacciati, hanno contarddistinto lui e gran parte del clero senese, portando alla fine a scaturire nell’animo di molti svariati dubbi.
I preti da carriera esistono e sono contento che un Vescovo abbia avuto la forza di dirlo.

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