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L'Italia è il paese degli inamovibili

Da quanto si apprende sembra di capire che Don Giuseppe Acampa si sia dimesso dal suo incarico.
Quindi l’Arcivescovo di Siena ha respinto le dimissioni e lo ha confermato nel suo incarico di economo per i prossimi cinque anni.

A Siena cominciano ad apparire sulla stampa locale alcune notizie sul caso dell’economo della Diocesi che è stato rinviato a giudizio per l’incendio di alcuni uffici della Curia.
Da quanto si apprende sembra di capire che Don Giuseppe Acampa si sia dimesso dal suo incarico.

Mi sembra la scelta giusta, almeno fino a che non sia chiarita la sua posizione giudiziaria.

Però, siamo in Italia.
E nel nostro paese nessuno si dimette.
Quindi l’Arcivescovo di Siena ha respinto le dimissioni e lo ha confermato nel suo incarico di economo per i prossimi cinque anni.
La decisione è stata presa “dopo aver ricevuto il parere unanime del Collegio dei Consultori e del Consiglio Diocesano per gli Affari Economici“.

Mi chiedo quale sia la logica che sta dietro a questo atto.
Come si fa a confermare la fiducia in una persona che è accusato di aver commesso un gesto così grave, come quello di appiccare un incendio doloso ad uffici contenenti documenti importanti?

La prudenza avrebbe dovuto consigliare diversamente l’Arcivescovo.
Se Don Giuseppe Acampa dovesse essere condannato, l’Arcivescovo, il Collegio dei Consultori ed il Consiglio Diocesano per gli Affari Economici dovranno spiegare la loro scelta.
Che appare quanto meno imprudente.

Luca