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Quanta gentaglia al capezzale di Welby

Welby

Non ho mai parlato di Piergiorgio Welby.
Non ho niente di intelligente da dire.
Posso soltanto esprimergli la mia solidarietà.
A lui ed a quella splendida donna di sua moglie.

Una cosa vorrei dirla.
Mi dispiace vedere quanta gentaglia si stia accappigliando per prenotare un posto accanto al suo capezzale.
Su Welby e la sua voglia di morire ho sentito dire le cose più inqualificabili.
Cappato, Pannella, Bonino e Bernardini giocano a morra per decidere chi tra loro staccherà la spina.
Ma sanno benissimo che nessuno di loro lo farà.
L’unico che sta mantenendo dignità nella sua lotta politica è proprio Piergiorgio.

Sul perché non sia giusto uccidere un uomo, anche se sfinito dalla malattia, non chiedetelo a me.
Non è giusto e basta.
Nessun uomo può decidere della vita di un altro uomo.

A Welby non saprei cosa dire.
La sua voglia di vivere, tramutata in voglia di morire, rimane una testimonianza importante.
La lettera di Welby al Presidente della Repubblica, è un grido a cui la politica ha risposto soltanto con la propaganda.
Nessuno è riuscito a far vedere a Piergiorgio la luce che si intravede in fondo al tunnel che sta percorrendo.
Nessuno tra la schiera di politici, preti e giornalisti che si sono alternati nel balletto intorno al letto di Piergiorgio.

Luca

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