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Selva gioca alla guerra. Con il sangue degli altri…

In questi giorni il lavoro è molto meccanico.
Oggi sono anche solo, per cui mi ascolto la radio.
Trasmissione di approfondimento su Radio 1. Si parla del Libano.
E’ collegato al telefono Gustavo Selva, senatore di AN e membro della commissione difesa.
Selva è famoso, oltre che per essere stato un giornalista della RAI anche per essere stato iscritto alla P2 e per aver dichiarato quanto segue:

Basta con l’ipocrisia dell’intervento umanitario (…)
Abbiamo dovuto mascherare Antica Babilonia come
operazione umanitaria perché altrimenti dal Colle
non sarebbe mai arrivato il via libera
(da Libero de 21/01/2005)

Il nostro caro senatore è un grande innamorato delle guerra.
Se fosse per lui dichiarerebbe guerra a chiunque.
Niente gli piace di più che vedere truppe di uomini uccidersi tra loro, magari con qualche tollerabile effetto collaterale sui civili.
Anche oggi Selva non si è contraddetto ed ha auspicato l’invio di una forza combattente di “almeno” 20.000 uomini che aiuti Israele a combattere contro il Libano. Almeno 20.000, anche se secondo lui ne servirebbero 50.000.
Non ha specificato se anche lui faccia parte di questo eventuale contingente di 20.000 uomini.
Per me si meriterebbe un posto in prima fila.

Facile giocare alla guerra con il sangue degli altri, eh senatore Selva…

Luca

3 risposte su “Selva gioca alla guerra. Con il sangue degli altri…”

non credo ci sia qualcuno che possa dirsi contento di quello che sta succedendo, della gente che sta morendo da una parte e dall’altra (sì, perché molti se lo dimenticano ma stanno morendo anche soldati e civili israeliani, eccome se non stanno morendo). tuttavia molti barano e fanno finta di non capire di chi è la responsabilità e di non ricordare da dove e perché è cominciata questra tragedia.

Non mi interessa sapere chi ha scagliato la prima freccia, ma mi lascia esterefatto la leggerezza con cui Selva invoca l’intervento di 20.000 uomini. Le responsabilità sono da entrambe le parti, ma se non ci decidiamo a dare una casa ai palestinesi, il medio oriente non troverà mai pace.

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