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Giannini, Sofri, Cacciari e… le anime belle

Evacuazione di Beirut

Stiamo vivendo giorni difficili.
Sono giorni difficili per la madre che saluta i suoi figli evacuati da Beirut.
Sono giorni difficili per la povera spelacchiata colomba della pace.
Sono giorni difficili per quelli che ritengono l’opzione militare una non-opzione.

Il Libano ed Israele si stanno massacrando a vicenda.
A farne le spese, come al solito, i civili.

Il nostro parlamento ieri ha approvato il decreto di rifinanziamento delle nostre missioni militari all’estero.
Non possiamo esimerci dal portare la democrazia nel mondo. Con le armi, è chiaro! Ma se gli afghani sono testardi non è mica colpa nostra!
Alla Camera ci sono stati quattro dissidenti tra le fila di Rifondazione.
Uno di essi è Paolo Cacciari, fratello del più celebre filosofo e sindaco di Venezia.
Cacciari non ha votato no. Si è direttamento dimesso da parlamentare. Ha detto di non poter rinnegare i suoi ideali di una vita ed ha così accettato l’invito di Adriano Sofri che consigliava di dimettersi ai parlamentari del centro-sinistra che avrebbero votato no al rifinanziamento.

Credo che in molti avrebbero dovuto seguire il gesto di Cacciari. Una persona capace di rinunciare ad una poltrona e a qualche decina di migliaia di euro al mese per rimanere coerente alle sue idee.
Massimo Giannini oggi su Repubblica irride i dissidenti della Camera, definendeli “Anime belle”.

Sono giorni duri per chi ripudia la guerra.
L’Italia ormai la ripudia soltanto in un articolo della sua Costituzione. Buona ormai soltanto per pulire il culo di Giannini, Sofri e degli altri sostenitori della guerra utile.

Luca