Categorie
diritti umani

L’esportazione della Pena di Morte

In attesa dell’esportazione della Democrazia, in Iraq siamo riusciti ad esportare la Pena di Morte.
Il Parlamento iracheno ha introdotto l’utilizzo della pena di morte per chi favorisca attacchi terroristici contro la sicurezza e la stabilità dello stato.

Chi ben comincia…

Luca

6 risposte su “L’esportazione della Pena di Morte”

Mi spiace, caro… parti prevenuto.
il richiamo all’Isola o in Corso Como era esattamente al contrario di quello che hai inteso. Ora una casa in quella zona vale dai 4.000 ai 6.000 al metro quadro. Una casa di nuova costruzione fa guadagnare una bella vagonata di quattrini. pensa se invece di una casa per appartamenti e uffici, si facesse una scuola islamica, magari una moschea, che perdita di guadagni!
certo molto maggiore che dare in affitto (o gestione) una scuola fatiscente, che non può essere adattata ad area uffici perchè legata ad un ente benefico…
infine, non penso ci sia bisogno di vagliare nel sottobosco per vedere che esistono ottimi “arabi”. ma penso che una mela marcia sta meglio in condizioni ambientali che la favoriscono, non credi? e una mela marcia, disturba tutti, oltre a spargere fango sulle tonnellate di mele sane… e anche per le mele sane sarebbe meglio cercare di fare in modo che certe mele che tendono a marcire rimangano quanto meno nello stato “matura”… è chiara ora la mia teoria?
infine, una nota stonata (e su questo non concordo): l’esempio di tolleranza reciproca si ha sui banchetti del mercato, nei negozi, per la strada, non cercando di fare in modo che due culture si pestino i calli. perchè si devono creare “enclave”? una chiesa a dieci metri, una casa di suore di fronte, la croce verde alle spalle, la chiesa copta a cinquecento metri… tutti simboli di una cultura diversa, che non può essere emblema di rispetto e tolleranza, ma piuttosto un gesto di “supremazia tollerante”, che non accetto.
scusa i toni magari accesi, ma ho poco tempo per limare i concetti.
con la massima stima, ste

Non posso dire di essere d’accordo,ma in stato di guerra in molti paesi, compesa l’Italia, è previsto, per alcuni crimini, il ripristino della pena di morte, come, fra parentesi, è previsto il diritto di rappresaglia. Insomma non sono d’accordo, non posso farci nulla, ma devo semplicemente dire che la cosa non mi stupisce affatto.

In Italia la pena di morte è stata abolita anche dal Codice di Guerra.
Siamo ormai totalmente abolizionisti.

Non è vero che non possiamo farci nulla, dobbiamo premere perché la politica inserisca il rispetto dei diritti umani come obiettivo da raggiunegere, non come ostacolo per i propri piani.

I commenti sono chiusi