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In attesa di Sant’Adriano Salvatore

L’Italia è così.
Succede che il governo, ormai “sopportato” dai suoi stessi elettori, faccia approvare, una dopo l’altra, leggi che vanno a modificare in modo importante la nostra repubblica.
Capita che l’opposizione, rinvigorita dalle elezioni primarie, non riesca a far cadere il governo in nessun modo.
E così il cittadino disilluso va avanti con la sua vita, a volte fermandosi a vomitare in un angolo, senza farsi vedere, nauseato dallo Stato che gli stanno costruendo attorno.
Mancano punti di riferimento, persone capaci di mostrare alla nostra classe dirigente quanto vomito ci sia intorno a noi. Prodi? Si, va bene. Ma non ora. Non si può sputtanare più di tanto in attesa, forse, di governare.

Ma c’è una possibilità.
In fondo alla fila appare un uomo, con un’aurea dorata intorno.
Parla di pace, di amore e di libertà.
E’ Adriano Celentano.
L’unico capace di dire cose diverse in un mare di banalità.

Ma non era un cantante?
Si, va beh, ma ora è cresciuto.

Succede che in un paese strano il cittadino disilluso debba aspettare un varietà di un cantante per sentirsi dire parole più alte di quelle che direbbe il suo cane.

L’Italia è così.
Scusate, vado a finire di vomitare.

Luca