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Quando il dolore non genera rabbia, ma solidarietà

Alcuni giorni fa morirono tre ragazzi valdostani (il più vecchio 20 anni) precipitando da un ponte alto 80 metri dell’autostrada A26; davanti a loro un camion aveva sbandato e per evitarlo i ragazzi erano finiti nel vuoto. Anche l’autista del camion, un senegalese di 47 anni, era morto a causa delle ferite riportate.

I genitori dei ragazzi hanno fatto una colletta per pagare le esequie del camionista e per rimpatriare la sua salma; il camionista ha infatti moglie e 6 figli in Senegal.

Non abbiamo mai pensato che fosse stata colpa sua”, ha spiegato uno dei genitori dei ragazzi. “Era un povero extracomunitario che lavorava come gli altri, anzi forse di più degli altri, e in 22 anni non aveva mai avuto incidenti. Purtroppo era alla guida di un tir vecchio, supercarico e malandato.

Infatti, sembra che a causare l’incidente del camion sia stato il cattivo funzionamento dei freni, in un punto dell’autostrada che ha già visto tanti altri incidenti con tante altre vittime.

Ero con mio cognato e abbiamo incontrato il fratello dell’autista del tir e l’imam della loro comunità. Loro cercavano di assolvere il fratello, ma noi lo avevamo già fatto.

Non sempre dal dolore nasce la rabbia. A volte può stimolare la solidarietà.Questi genitori meriterebbero una medaglia.
Sicuro.

Luca

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