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Evviva l’astensione

Il referendum è passato…
Contro ogni più audace previsione ben il 74,1 % della popolazione italiana ha preferito non andare al seggio ad esercitare il suo diritto di voto. Credo che sia una percentuale spaventosa.
Mi fa schifo sentir gioire le persone per questo risultato.
Mi fa schifo la prima pagina di Martedì dell’Avvenire, in cui campeggia a lettere cubitali la percentuale di astensionisti.
Mi fanno schifo Pera e Casini, che in nome di non so quale convinzione morale, se ne sono fregati di rispettare il ruolo istituzionale che ricoprono.
Non mi fa schifo Berlusconi, perché a lui cosa vuoi che gliene freghi… Nemmeno saprà cos’è un embrione…
Sono contento che non sia stata distrutta le legge 40, perché il SI l’avrebbe snaturata. Ma ora nessuno si illuda di cambiare una virgola, perché sarà impossibile con il clima generato da questo referendum.

Ed ancora mi chiedo come si faccia a gioire nel vedere le urne vuote.
E mi fa incazzare che i sapientoni dell’astensionismo non considerino che in quel 74,1 % ci sono un bel po’ di persone alle quali non importa una sega della fecondazione assistita, delle elezioni, dei referendum e di qualunque cosa li possa distrarre da Costantino e Maria De Filippi.

Il 12 e 13 Giugno vince il menefreghismo, insieme alla buona fede di tante persone che pensavano davvero che esistesse un astensionismo consapevole.
La CEI ed i cristianoni del Comitato Scienza e Vita sono riusciti in qualcosa che sembrava piuttosto difficile, e cioè allontanare ancora di più gli “indecisi” dalle chiese.
Contenti loro…

Luca

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