Sembra che un mimo di Roma abbia riconosciuto nel pianista senza nome un suo compagno di strada.
Intanto il mimo, che è un clandestino, rischia l’espulsione, in quanto è andato dalla polizia a dare notizie sul suo amico.
A quando una legge”umana” sull’immigrazione? Potremo mai smettere di considerare clandestini coloro che vengono nel nostro paese per sfuggire dalla miseria o dalla guerra?
Chissà che il pianista senza voce non ci aiuti a riprendere in mano la discussione sul concetto di “clandestino”
Luca
caro luca,
non succederà mai.
Questo perchè siamo italiani proviciali arricchiti, e la nostra ricchezza ce la teniamo stretta stretta e poi chiamiamo la nostra vicina “signora” e la sua donna delle pulizie “la filippina” poi c’è il nero “bello” quello con le treccine che fa tanto basquiat e poi c’è il “negro di merda” quello che non ha i soldi per il dentrificio e nel nostro paese c’è venuto per disperazione… mi vergogno troppo spesso di essere italiana, e abbasso lo sguardo quando la mia vicina in metro dice “ormai in italia siamo in troppi”.
Ho il mal di stomaco
R